Il ‘ viaggio ’ del libro verso le case editrici

Laura Iuorio

Sono sempre più numerosi i testi che gli autori italiani inviano direttamente agli editori, magari con qualche parola di accompagnamento di un critico o di un <amico>  della casa editrice. Certamente non tutti gli editori leggono tutti i manoscritti che ricevono fino all’ultima pagina, ma ci sono alte probabilità che uno o più editori diano almeno un’occhiata al testo. Molto frequentemente i testi degli autori vengono proposti alle case editrici da un agenzia letteraria, che diventa una sorta di tramite tra autore e editore. Un agente letterario esegue uno scouting, ovvero la ricerca di autori da proporre al mercato nazionale e internazionale e, nel caso di autori stranieri, svolge un’intermediazione tra agenti stranieri ed editori del Paese in cui opera. Inoltre tutela gli interessi dell’autore e affianca la casa editrice nella promozione, vendita e gestione del libro. Rispetto alle proposte spontanee dei ‘ manoscrittari ‘, I testi che arrivano da un agente letterario dovrebbero aver superato una prima selezione e si presuppone inoltre che l’agente abbia già suggerito all’autore eventuali modifiche che possono migliorare il testo. L’attenzione proposta dalle case editrici ai libri inediti è proporzionale all’importanza del nome dell’autore e dell’agenzia che lo rappresenta e alla rilevanza che il tema del libro ha in quel momento. Ogni editore intrattiene una fitta rete di rapporti internazionali, sia per acquisire informazioni sui titoli di prossima pubblicazione (attraverso anticipazioni, frequentazioni di fiere, ecc..) sia per proporre titoli italiani per la traduzione. Per gestire l’enorme mole d’informazioni, gli editori principali si avvalgono della collaborazione dello scout, che ha il compito di individuare e segnalare tempestivamente, in report quotidiani o settimanali, i testi più interessanti per l’editore per cui lavora. C’è anche la possibilità che sia la casa editrice a commissionare un testo, come nel caso di un libro su un tema sociale, politico, civile di grande attualità, commissionato a un autore che abbia già al suo attivo importanti libri-inchiesta.  Una tendenza abbastanza recente delle case editrici è la propensione a lanciare scrittori esordienti,ma stando a studi recenti il 70% degli esordienti si ferma al primo libro. Certamente i criteri usati per decidere se un libro meriti di essere pubblicato non sono gli stessi per tutte le case editrici. Tuttavia, in linea di massima, la decisione nasce da un confronto collettivo, che può avvenire in modo più informale nelle piccole case editrici e in modo formale, quasi istituzionale man mano che le dimensioni dell’azienda aumentano.