Salerno: Cisl “Da Procida qual è la verità?”

“La situazione delle carenze di personale sono all’ordine del giorno e per questo la CISL FP ha sempre sostenuto la necessità di avviare una seria discussione sulla determinazione del fabbisogno di personale. Farebbe bene però la CGIL a sottolineare che una seria discussione passa anche e soprattutto prima dalla verifica di come il personale è organizzato in ogni struttura e non usare, come spesso accade, due pesi e due misure, a seconda che si interviene in strutture abituate ad essere direttamente da lei gestite, come è l’ospedale da Procida di Salerno. Infatti, risulta strano che nel mentre si denuncia la mancanza di personale, contestualmente non si denuncia, nel caso dei medici della struttura salernitana, quali sono le motivazioni per cui la direzione sanitaria del Plesso ospedaliero assegna turni di guardia notturna solo ed elusivamente a sette dei sanitari che operano nel suddetto presidio, riducendo enormemente la presenza degli stessi nei reparti di appartenenza. Come non denuncia anche la necessità di assegnare equamente i turni di guardia medica comprendenti quelli diurni, notturni, feriali e festivi, mantenendo una disparità di attribuzione ipotizzando anche una riorganizzazione che preveda la presenza di personale idoneo a tali funzioni e non scaricare su poche persone l’onere di garantire la copertura della guardia sulle 24 ore, lasciando prestare servizio a quanti invece non stati riconosciuti idonei a tali funzioni ovvero tutelati da articolati contrattuali e normativi che ne impediscono l’effettuazione dei turni. Per quanto attiene la specifica questione del dottore, le informazioni fornite sono inesatte e forse volutamente si è voluta creare una tempesta in un bicchiere d’acqua, poiché se è vero che la qualificazione dell’assistenza è un intendimento da perseguire, allora non si spiega perché si getta fango su un professionista stimato e riconosciuto per la sua valenza e capacità professionale nel settore specifico. Il trasferimento cui ci si riferisce, quello del dr. Polverino Benedetto, non è stato chiesto da anni ma da una sola settimana ed è stato accettato per le competenze documentate da attestati rilasciati dal CNR e dall’istituto di ricerca fondazione Maugeri di Veruno in materia di disturbi cardio respiratori sonno-correlati. L’esame polisonnografico di cui si avvale tale specialità non viene praticato da nessun reparto dell’Azienda sanitaria Universitaria ed è stato già in passato utilizzato lo stesso sanitario come consulente dell’Azienda. Allo stato i cardiologi non riescono a svolgere tale attività se non inviando i pazienti fuori dall’azienda sanitaria e talora in altre regioni con perdita di danaro e disagio per i pazienti. Il trasferimento non riduce il numero dei medici di guardia notturna a un’unità come dichiarato dalla CGIL, poiché da sempre il turno notturno è retto da un solo sanitario, individuato tra i magnifici sette obbligati ad espletare tale servizio, e per questa situazione è stato dai medici richiesto di conoscere le motivazioni e le ragioni per le quali il direttore sanitario ha escluso alcuni dei sanitari dai turni di guardia notturna. E se vogliamo proprio dirla tutta, non è vero che nel reparto di pneumologia a cui afferisce il sanitario trasferito rimangono solo tre unità mediche, poiché allo stato uno pneumologo del reparto non viene utilizzato nel reparto, ma svolge solo attività di broncologia e ambulatoriale. Inoltre, ma non ultima, la questione della presenza di solo due medici di radiologia nel reparto. Viene da subito chiederci come fanno a garantire continuità del servizio se per un servizio attivo sulle 12 ore occorrerebbero 3 unità e sulle 24 almeno 6. Potenza della moderna organizzazione del lavoro fatta di sprechi, attività aggiuntive, straordinario, ALPI, progetti vari e chi più ne ha più ne metta, che impinguano le tasche di chi ha già cospicui salari, mandando a farsi benedire tutte le ipotesi di definizione dei fabbisogni di personale sanitario tendenti ad adeguare, attraverso assunzioni e reclutamento di professionisti, gli organici ai fabbisogni aziendali. E’ questo un terreno difficile su cui vorremmo confrontarci, lasciando agli altri le sterili denuncie il cui unico scopo è quello di denigrare professionisti seri e lasciare che nulla cambi per continuare ad avere un ruolo facile e non cimentarsi in concreto nel campo della condivisione e della responsabilità”. (Pietro Antonacchio)