Salerno: Cia, campagna contro sottocosto produzione agricola

Blocco produzione agricola di finocchi, scarola e cavolfiore. E’ il rischio che si sta correndo. Sono solo i primi prodotti che stanno per marcire nelle terre agricole salernitane. L’allarme viene lanciato dalla Cia Salerno che ha raccolto i malumori e le difficoltà dei produttori locali. Dall’inchiesta, dell’associazione agricola, emerge che il costo di produzione di 1 Kg di cavolfiore è di euro 0,35 ma al mercato ortofrutticolo è venduto a euro 0,24. Un Kg di finocchi invece ha un costo di produzione di euro 0,30 ed il prezzo che riesce a spuntare l’agricoltore ai mercati generali è di euro 0,27. A questi poi si aggiunge la scarola prodotta a euro 0,27 e venuta ai banchi del mercato ortofrutticolo a euro 0,25. “Sono dati che spiegano la gravità della situazione e le difficoltà per gli imprenditori agricoli” dice il presidente provinciale della Cia, Domenico Oliva. Gli stessi prodotti vengono poi venduti sugli scaffali dei supermercati a prezzi raddoppiati. L’indagine di Cia Salerno è infatti proseguita nei supermercati della città: 1 Kg di finocchio a euro 1,28; 1Kg di cavolfiore a euro 1,18; 1 Kg di scarola da euro 1,18 (tipo aperta) a euro 1,28 (tipo chiusa). Nell’oscillazione dei prezzi vi è il vuoto da abbattere che danneggia oggi, sia l’agricoltore salernitano che il consumatore. Gli agricoltori si rivolgono quindi direttamente ai consumatori chiedendo loro di prediligere la produzione locale, l’acquisto di vicinanza ai mercati o direttamente nelle aziende agricole. “I salernitani consumino prodotti salernitani, per evitare che l’agricoltura locale muoia” è l’appello di Cia Salerno. Lunedì 30 gennaio 2012 ore 9.00 piazza Cavour, Salerno nell’ambito dell’iniziativa “Finocchi, Cavolfiore e Scarola? Meglio regalarli o farli marcire nei campi” i produttori distribuiranno gratuitamente i propri ortaggi ai consumatori. Tra le soluzioni di Cia Salerno: “Carta di identità dei prodotti agricoli” e sensibilizzazione nelle Scuole al consumo dei prodotti agricoli locali.