Mercato San Severino: don Marzio Napoli ricorda lo storico Noia

Anna Maria Noia

Don Marzio Napoli, simpatico e umile parroco di S. Eustacchio (frazione di Mercato S. Severino), un arzillo “giovanotto” dalla veneranda età ma ancora giovanile nello spirito, ha officiato domenica 22 gennaio scorso una Messa ad hoc in onore del compianto intellettuale sanseverinese recentemente scomparso Gino Noia. Ciò in virtù di un’antica e bella amicizia, coltivata in un ambiente sano e denso di valori, che l’anziano e modesto presbitero continua a diffondere tra i suoi parrocchiani, e non solo. Più che positivi i commenti di chi scrive riguardo la attenta e puntuale animazione della celebrazione, con tanti catechisti e responsabili delle varie attività parrocchiali presenti alla Messa pieni di volontà e bravi nel riempire ogni “spazio” lasciato libero prima e dopo l’omelia. Don Marzio, “vecchietto” ancora molto lucido, ma anche moderno nella sua predicazione, è apparso attorniato e contornato da alcuni bambini della comunità, molto educati e attenti alla Parola del Signore e soprattutto al significato che assume l’Eucarestia. Il tutto, in un tripudio di bei canti, antichi e moderni, noti o meno, freschi e vivaci. Nella sua riflessione omiletica, il sacerdote ha stigmatizzato punti di contatto tra il Vangelo di domenica 15 gennaio e quello del 22, giorno in cui la collettività parrocchiale di S. Vincenzo – altro “casale”, altra località di S. Severino – festeggia il protettore martire di Saragozza: S. Vincenzo, patrono dei vignaioli. Entrambi i Vangeli trattavano della immediata sequela che il pur esigente Signore Gesù Cristo ci  richiede severamente, se vogliamo guadagnare la felicità eterna e raggiungere, al termine dell’esistenza, il Regno dei Cieli promessoci dallo stesso Messia.“Venite, vi farò pescatori di uomini!” – dice il Signore in queste letture. La liturgia della Parola, dunque, ha posto l’accento sulla “chiamata”, sulla “vocazione” che ogni essere umano riceve da Cristo, nato per noi in attesa di una decisa risposta da parte dell’uomo, creato a immagine e somiglianza del Padre. “Occorre convertirsi – ha espresso don Marzio – non come per un atto momentaneo, bensì cambiando vita e non pensando da uomini ma come pensa Dio.” Nelle parole dell’anziano prete anche un deciso “No!” al cosiddetto “esibizionismo teologico”, attuato da altri pastori. “Sempre prima Cristo, sempre prima l’impegno” – sono parole, pronunciate dolcemente, di don Marzio Napoli. Poi il sacerdote di S. Eustacchio – che ha speso l’intera sua vita a favore della comunità che risiede nella frazione sopra citata – ha ammonito i fedeli presenti alla celebrazione in onore di Gino Noia riguardo la “corsa alla ricchezza”, che “ci impedisce di ascoltare il Signore”. La Messa in suffragio dello studioso, sempre aperto al confronto e disponibile verso gli altri, ha commosso molti quando alla fine della breve predica don Marzio si è riservato un altrettanto piccolo momento per ricordare la figura di Noia. Egli è stato definito da don Napoli come “un uomo di cultura che conosceva tante realtà, che metteva al primo posto nella sua vita i bisognosi, anche coloro che erano nell’ignoranza. Un uomo che praticava la carità, intesa non nel senso di elemosina, bensì come aiuto a chi ne aveva bisogno.”“Una figura meravigliosa di padre e di sposo – ha chiosato Marzio Napoli, dispiaciuto di essere venuto al corrente della dipartita di Noia con ritardo – e motivo di orgoglio per il comune di S. Severino.”