Parola di Dio sul web

di Rita Occidente Lupo

La Parola di Dio viaggia sul web, in modo rapido, per poter giungere anche ai lontani. Con le nuove tecnologie mediatiche, Twitter sembra offrire il fianco alla diffusione evangelica, in un momento in cui i capisaldi della fede cattolica, seriamente compromessi dalle sedicenti mode laiciste del tempo. E così, un vescovo francese, Hervé Giraud, seguito da altri porporati, quali Gianfranco Ravasi,  ha lanciato l’iniziativa, che sta riscuotendo successo. L’importante, l’essenzialità del messaggio, sì da non tediare l’uditorio. Anzi, da rendere avvincente l’omelia e da coinvolgere nel discorso di salvezza. La comunicazione, testamento spirituale, che Cristo lasciò alla sua Chiesa in nuce, quella dei primi apostoli, dopo la Sua crocifissione, sparsi in tutto il mondo, a predicare la Buona Novella. Oggi, il mondo assetato di speranza, di serenità, di pace: la Parola di Dio si colloca nella traiettoria della salvezza già su questa terra, quando invita a portare sulle spalle un giogo leggero, interpretandolo escatologicamente. Un sacerdote veronese, don Mario Masina, ha inserito pertanto, on-line, un manuale, per far sì che anche l’omelia domenicale risulti non tediosa: massimo dieci minuti. Modulato il timbro vocale, nella semplicità efficace! Piccoli suggerimenti, per far sì che non si tedi l’uditorio, ma che anzi questo ne esca arricchito e rinfrancato. Alla luce dell’indizione dell’anno della fede, che il Pontefice proclamerà a breve, ulteriormente si comprende come sia necessario non avere una reazione di rigetto da parte di quanti s’avvicinano al cattolicesimo, in cerca di soluzioni, per vivere il quotidiano!  E la responsabilità, ancora una volta affidata ai pastori di anime, così messi alle sbarre della coerenza e dell’esemplarità etica. A coloro che vivono una consacrazione totale, spesso tra gli strattoni d’un’umanità allettante ed una chiamata alla Santità nel servizio. Una Chiesa che arranca, in alcune aree del globo, che tiene a freno i colpi bassi delle aperture progressiste, in nome d’una intramontabilità della Parola che, a distanza di oltre Duemila anni, continua ad essere la stessa “Passeranno i cieli e la terra, ma le mie parole non passeranno!”Che deve essere la stessa, senza che i tempi, ne possano sfigurare i connotati essenziali!