Inps calpesta i diritti
L’INPS, nel suo intento di scardinare alle radici ogni residua forma di assistenza agli invalidi, e partendo dal pretesto delle false invalidità, artatamente commiste – per il pubblico ignaro- con le invalidità già riconosciute dalle ASL e dalla stessa INPS, poi in guisa del tutto contraddittoria e pretestuosa revocate da un’ennesima commissione INPS, sta aggredendo anche i riconoscimenti d’invalidità emanati dal Peritus Peritorum, il Giudice del lavoro, riformandone le sentenze al di fuori di ogni legittimazione di legge, e senza neppure motivare la sottrazione del beneficio concesso dalla massima autorità competente. L’INPS non ha alcun diritto di riformare le sentenze del Magistrato in costanza di malattia, impossibilità e indimostrabilità di miglioramento, permanenza e ingravescenza del complesso morboso, utilizzando criteri di valutazione stabiliti da direttive interne, in contrasto con la normativa che disciplina la materia. Poiché di tale comportamento vessatorio e illecito risultano parecchi casi e lagnanze, si pregano i lettori di voler brevemente illustrare i casi in cui sia stato loro ritirato l’assegno di pensione e/o accompagnamento concesso su sentenza del Giudice. Collaborando tutti a tale raccolta dati, la nostra azione sarà più forte e incisiva nel richiedere, rivolgendoci alle massime Autorità, il ripristino della legalità ed il rispetto della funzione suprema della Magistratura. Invitiamo perciò tutti gli Invalidi ai quali sia stato revocato il beneficio già concesso con sentenza del Giudice, a volerci segnalare il proprio caso, per poter intraprendere un’azione tanto più produttiva quanto meglio fra noi concordata.