Conosciamo i Balega (Congo Rd): l’elefante e il pozzo d’acqua

 Padre Oliviero Ferro

L’elefante, all’avvicinarsi della stagione secca, invita tutti gli animali a una riunione speciale. Disse lor:”Tutti ci ricordiamo il disastro dell’anno scorso, quando la stagione secca ci sorprese impreparati. Non possiamo far finta di niente quest’anno. Dobbiamo insieme costruire un grande pozzo per evitare, così, che molti di noi muoiano inutilmente”. Tutti furono d’accordo e si misero subito al lavoro. Soltanto Mbuluku, la gazzella, canzonò l’elefante e disprezzò la sua proposta. Ma l’elefante gli rispose per le rime:”Creperai di sete, ma non avrai una goccia della nostra acqua”. Arrivata la stagione secca, tutti gli animali trovarono grande sollievo nel loro grande pozzo, cui tutti attingevano abbondantemente. A turno poi stavano di guardia per impedire a quel bellimbusto di Mbuluku di servirsi della loro acqua. Ma Mbuluku, il grande astuto tra tutti gli animali, trovava il modo di continuare imperterrito a bere quell’acqua. Un giorno, mentre era di guardia il leopardo, Mbuluku arrivò con un gran barattolo di miele: “Voi credevate che io morissi di sete. Bevo un’acqua io, di cui non c’è l’eguale nel mondo intero”. “Non puoi farmene assaggiare un pochino. Siamo amici, no?” disse il leopardo “Ma certo, sono venuto apposto: puoi berla tutta se vuoi”. Il leopardo ne assaggiò un buon sorso e poi, con avidità, diede fondo a tutto il miele, fino all’ultima goccia. Mezzo ubriaco, si accucciò in disparte e si addormentò. Mbuluku fece uscire dal nascondiglio tutti i familiari e ritornarono a casa con una grande quantità d’acqua. Egli trovava una nuova astuzia con tutti gli animali di guardia. Arrivò finalmente il turno di Kobe, la tartaruga, il più saggio e astuto di tutti gli animali. Si mise d’accordo con i più capaci degli animali, li nascose nella foresta, attenti al primo richiamo. Kobe vide Mbuluku che,saltellando, veniva verso il pozzo. Parlò con lui del più e del meno, ma quando s’accorse che Mbuluku estraeva un grosso martello per fracassargli la testa, lanciò un forte grido. Tutti i suoi compagni furono addosso a Mbuluku e ai suoi familiari che, in men che non si dica, furono ridotti a una cosa sola con la terra che calpestavano.