Salerno: Cisl sui precari Cipe

“Anno nuovo, vecchi problemi, sempre irrisolti anzi aggravatisi dall’irresponsabilità di un governo regionale inadeguato a gestire la sanità, ma forse pienamente consapevole che il continuare con tale atteggiamento spregevole dei reali bisogni della cittadinanza salernitana, a breve la porterà al collasso in maniera definitiva. Dispiace dover constatare che l’assenza del commissario dal 22 dicembre scorso a tutt’oggi, in ferie in Patagonia, mentre il sistema crolla, mostra come Caldoro ha a cuore le sorti del nostro territorio e di tutto il sistema sanitario regionale, anche perché la mancanza di potere di delega alla firma di qualsivoglia provvedimento, ha ingessato tutto il comparto. L’aspetto più deprimente è l’impossibilità di adempiere tutti gli obblighi economici, a partire dal pagamento delle rimesse a fornitori e istituti accreditati, mettendo a rischio anche l’erogazione delle rimesse mensili ai lavoratori e il pagamento dei contributi previdenziali obbligatori. La verità è che il nostro territorio sta subendo gli effetti di uno scontro frontale che si sta tenendo in questi giorni presso le sedi istituzionali della regione tra coloro che sono fautori di tagli indiscriminati all’assistenza e coloro che invece sostengono la necessità di mantenere i livelli prestazionali degli anni precedenti, a garanzia del diritto alla salute dei cittadini campani. La cosa grave è che i progetti sono stati finanziati, per due anni e i fondi sono stati trattenuti in regione e dal governo centrale, forse per finanziare altre attività distraendoli da quelle che era la loro esigenza prioritaria e finalizzata.  Disabili, malati psichiatrici, dializzati, anziani stanno pagando le scellerate scelte di politica ragionieristica di rientro dal debito accumulato, invece di attivarsi a razionalizzare e riorganizzare strutture e servizi per garantire livelli di assistenza degni di un paese civile. A breve saranno costretti ad essere curati in strutture sanitarie ovvero coattamente confinati in residenze sanitarie, perdendo completamente la speranza di un’inclusione e integrazione sociale e familiare. E’ uno scenario inquietante. E’ il momento di smetterla di scherzare con la vita dei cittadini campani. Non si può essere oltremodo tolleranti con quanti mostrano una tale incuria e approssimazione. Sarebbe opportuno che Caldoro e la sua giunta manifesti la propria incompetenza, anche perché i danni fatti in questi ultimi anni saranno irrimediabili. Continuare con siffatti atteggiamenti, sprezzanti dei reali bisogni delle persone e incentrati su operazioni di tagli indiscriminati, tratteggia disturbi comportamentali propri di soggetti poco sani ovvero se premeditati, incoscienti, in quanto sostenuti da elaborati progetti di disintegrazione del sistema. L’unica via percorribile è quella del ripensamento integrato di tutto il settore, soluzione praticabile attraverso la condivisione o almeno il confronto. Tale aspetto, ritenuto residuale da parte chi gestisce la cosa pubblica, è invece prioritario e determinante. Quanti ancora non l’hanno compreso sono fuori dalla storia presente, privi di identità e ancor peggio scadenti e ubriachi teatranti. Speriamo che almeno Caldoro sia rientrato dalle ferie. Anche la Campania come la Patagonia sta andando a fuoco”. (Pietro Antonacchio)