C’è chi dice no

Angelo Cennamo

Simone Farina, 29 anni, difensore di fascia, gioca nel Gubbio, in serie B. Simone non è un campione, nè lo diventerà. La sua immagine non compare sulle figurine Panini e neppure negli spot miliardari dell’Adidas o della Nike. I ragazzini che giocano a calcetto non indossano la sua maglia e non incollano al muro della cameretta il poster con il suo mezzobusto . Simone è un calciatore anonimo, come migliaia di altri suoi colleghi cui non viene riservata la ribalta televisiva dei fuoriclasse alla Messi o alla Lavezzi. Il suo nome è finito su tutti i giornali, nazionali e stranieri, per meriti sportivi. Per meriti sportivi, perchè rinunciare ad una tangente di 200.000 euro per truccare una partita, oltre che un gesto di legalità, è un atto d’amore verso lo sport e i suoi valori fondanti : il rispetto per l’avversario, la lealtà, l’accettazione della sconfitta. Non è solo un mestiere, il calcio, ma anche la metafora della vita. Si vince e si perde, senza barare. La storia di Simone ci ha colpito, perchè invita a lasciare socchiusa la porta della speranza in un mondo dove tutto ha un prezzo e nessuno è al disopra di ogni sospetto. Il calcio è ancora vivo : è questo il monito di Simone, che giocherà pure in Nazionale, assieme ad Aquilani, De Rossi e Buffon. Se dovesse giocare male, pazienza: i fischi è meglio riservarli ad altri.

4 pensieri su “C’è chi dice no

  1. Penso che abbia fatto il suo dovere, denunciare quanto accaduto. Anni fa trovai e restituii 60.000 dollari. Nemmeno un grazie e nemmeno un obolo da poter regalare al mio parroco che stava ultimando la costruzione di una Chiesa.

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