Conosciamo i Balega (Congo Rd): le quattro mogli

Padre Oliviero Ferro

Un uomo pretenzioso e forte raggiunge lo scopo della sua vita, sposando quattro dinne, ma ad una condizione: che partoriscano sempre e solo figli maschi. Qualora, una qualsiasi delle quattro dia alla luce una bambina, la mamma e la sua creatura saranno uccise all’istante. Le quattro donne accettano tale condizione. Si celebra il matrimonio e inizia la vota di famiglia. Al primo parto, tutte e quattro hanno un bel maschietto. Il marito è felice e copre di regali le quattro mogli. Passa il tempo e una dopo l’altra rimangono di nuovo incinte. Al momento del parto, avvenuto in tempi diversi, c’è una febbrile attesa e molta tensione. Il parto della prima donna ha esito positivo, per la seconda donna pure, per la terza si presentano tante difficoltà. Tutti temono il peggio, ma al momento di schiudersi, esce un bel maschietto. Ora tutta l’attesa si concentra sulla quarta moglie. Al momento opportuno, tutto procede regolarmente, ma la creatura è una femminuccia. La sentenza è già data e si procede all’applicazione. Nel breve tratto di tempo intermedio, il fratellino prende la sorellina neonata e fugge nella foresta. Sono accolti da due vecchi che s’impegnano a farli crescere nel migliore dei modi. Quando i due ebbero raggiunto una buona età, vent’anni l’uno e quindici l’altra, il vecchio consegna al giovane dodici chiavi e dice loro di andare in riva al mare, là troveranno una casa, la loro, con dodici stanze. “Potete usare le undici stanze, a vostro piacimento, ma, di grazia, non aprite mai e poi mai la dodicesima in fondo al corridoio”. I due partono, prendono possesso della loro casa e iniziano la vita a due. Il giovane diventa un provetto pescatore e fa della loro vita una vita molto piacevole, tanto che la sorella non si preoccupa di niente. Un giorno, la ragazza, come al solito a casa da sola, non resiste alla tentazione di vedere cosa racchiude la dodicesima stanza. La apre e ne esce un serpente boa che la rende incinta, poi torna nella sua stanza. Torna il giovane ed è tutto come sempre. S’accorge che la sorella ingrassa, ma lo dà al dolce far niente. Arriva il momento del parto e, orrore, la sorella dà alla luce un piccolo boa. Finalmente il fratello scopre tutto e si prepara alla lotta. Il nipote gli rivela che c’è in atto un complotto, di papà e mamma per eliminarlo. Il giovane va in fondo al mare e ritorna con dodici machete. Nel frattempo papà boa prende un intruglio magico che gli fa crescere dodici teste. Lo scontro è immediato e il giovane ha la meglio, che con dodici machete fa saltare le dodici teste. La sorella sposa torna dal mercato, trova la casa tutta sporca di sangue e ha la realtà davanti agli occhi. Medita subito vendetta. Di nascosto, la sposa scava una buca dietro la casa, vicino alla cucina, piazza all’interno dodici lance, nasconde il bel tutto e invita poi il fratello ad un pranzo grandioso per la pace. Il piccolo boa ha visto tutto e avverte lo zio del pericolo, ma non si dia pensiero che lui ha invitato tutte le termiti della regione. Quelle hanno avuto tutto il tempo per consumare le dodici lance. Alla fine del pranzo, la sorella dà un forte colpo al fratello che cade nel buco. Lo zio incontra il nipote e si complimenta con lui:”Ma bravo il figlio del serpente”. Il piccolo boa reagisce:”Non chiamarmi più “figlio di serpente”, altrimenti…”. Il giovane, per abitudine, spontaneamente continuava a chiamare il nipote in quel modo. Il nipote, convinto di un disprezzo consumato, pensa di vendicarsi, mettendo veleno nel cibo. Il giovane, che non si attendeva niente di buono, dà il cibo al cane che muore. Fu facile per il giovane abbattere e uccidere quel figlio di serpente, contento di liberare per sempre l’umanità da gente così perversa.