Conosciamo i Balega (Congo Rd): il caprone del leopardo partorisce tre capretti

Padre Oliviero Ferro

Chui, il leopardo, e mbuluku, la piccola gazzella, fanno un patto di amicizia e si costruiscono il loro villaggio, anche se con le case a rispettiva distanza…Non si sa mai con il chui. Un giorno, i due vanno a visitare separatamente i propri wajomba, i famigliari più stretti. Tornano la sera, ciascuno col suo regalo: il chui, un bel caprone, e mbuluku, un capra che presto avrà i suoi tre capretti. Dopo neppure una settimana, la capra fa i suoi tre capretti. Al leopardo non pare vero e nella notte sveglia tutti, gridando:”Il mio caprone ha avuto tre capretti”. Davanti all’arroganza e alla prepotenza del leopardo, nessuno osa obiettare, ad eccezione della gazzella. Ma subito il leopardo comincia a minacciare. L’indomani, mbuluku dice a chui che vuole fare una passeggiata, ma di nascosto, si precipita dal capo scimpanzé e gli racconta l’accaduto. Lo scimpanzé consiglia mbuluku di rientrare al villaggio e, dopo cinque giorni, gli manderà la notizia della sua grave malattia. Prima ancora che si faccia giorno, al quinto giorno, un messaggero è alla porta di mbuluku e gli annuncia che il capo scimpanzé è gravemente ammalato. Mbuluku mette subito a conoscenza chui e decidono di partire insieme a vedere il loro comune capo. Arrivati al grande villaggio, si meravigliano dell’aria funesta che si respira, come se il capo fosse morto. Mbuluku chiede notizie a uno della famiglia che gli risponde: “Da tre giorni è nella foresta e non riesce a partorire. Se volete andare, questo nostro figli vi accompagnerà”. Partirono e lungo il cammino, il leopardo dice a mbuluku:”E’ strano. E’ la prima volta che sento che un maschio deve partorire. Comunque, andiamo”. Arrivati che furono, trovano il capo seduto su una poltrona in perfetta salute, il quale si rivolse al leopardo, dicendo:” E tu volevi far credere a tutti che il tuo caprone aveva partorito tre bei capretti…Imbroglione, d’ora in poi non c’è più posto per te nel mio regno. Va dove vuoi, ma ben lontano, così che neppure abbiamo la fortuna di incontrarti di nuovo”.