Conosciamo i Balega (Congo Rd): i tre giovani, il cane e un elefante morto

  Padre Oliviero Ferro

Sono tre giovani Ebo, Fikiri e Herabi, ben robusti, che decidono di andare insieme per comperare qualcosa al grande mercato. Il viaggio è lungo e, dopo alcune ore, Ebo dice:”Potremmo fermarci un poco a riposare”. Herabi suggerisce:”Già che ci siamo, se volete approfittare, io ho portato un po’ di cibo”. Si siedono e assieme mangiano quanto è stato messo loro davanti. Terminato di mangiare, gettano lontano le foglie con qualcosa che è rimasto. Il cane che li accompagna ne approfitta anche lui e va a mangiare quegli avanzi. Il cane tarda. Fikiri, il padrone, lo chiama, ma il cane non si fa vedere. Cercano il cane e lo trovano vicino a un grosso elefante morto. Una vera fortuna. Nasce un grande litigio: ciascuno si crede in diritto di avere per sé l’elefante e, soprattutto, le zanne. Ebo dice:”Sono io che ho detto di fermarci proprio qui, l’elefante mi appartiene”. Herabi ribadisce:”Se io non avessi messo qui il cibo, nien te sarebbe successo, l’elefante spetta a me”. Fikiri aggiunge:”Se il mio cane non avesse seguito gli avanzi, l’animale sarebbe rimasto nascosto, l’elefante tocca a me”. L’uno parla, l’altro lo contraddice, l’altro ancora lo minaccia. Finalmente il più giovane, Herabi chiede un po’ di silenzio e dichiara:”Fino ad ora abbiamo viaggiato da amici e in buona allegria, adesso un animale morto sta per rovinare tutto. Dio ce l’ha mandato non perchè diventassimo nemici, ma perché ci aiutassimo in buona armonia e aiutassimo altri”. Seduta stante, accolgono le parole sagge dell’amico e decidono che l’elefante sarà a beneficio di tutti e tre.