Mercato San Severino: un pool d’esperti “Educare alla vita”

No alla droga e sì alla vita. Creare una rete di protezione per trasmettere il messaggio che diventare adulti significa impegno e non fuga. Questi i temi del workshop “Educare alla Vita: non morire per droga” organizzato dal Centro Specialistico di Pedagogia Clinica in collaborazione con l’Associazione “La Meta”. L’evento si terrà venerdì 25 novembre, alle 10:00 presso il Palazzo Vanvitelliano, sede Comunale di Mercato S. Severino. Il programma elaborato dal Centro Specialistico di Pedagogia Clinica prevede l’incontro con le associazioni del territorio, in particolare con La Solidarietà, L’Incontro, La Misericordia e Astro Ambiente,  che possano oltre che arricchire  i giovani con una più marcata sicurezza e testimonianza, anche collaborare con i gli esperti del Centro per arricchire il lavoro con esercizi di introspezione e interazione, con discipline di training mentale e bioenergetica che hanno lo scopo di responsabilizzare l’individuo, di fargli comprendere il rispetto verso se stesso e verso gli altri, di prepararlo per affrontare la società e una vita regolare e soprattutto ad apprezzare tutto quello che lo circonda. All’incontro parteciperanno il Sindaco della Città di Mercato S. Severino, Giovanni Romano; il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Perozziello e gli Assessori Comunali alle Politiche Culturali, Assunta Alfano; alle Politiche Giovanili, Rosario Bisogno e alle Politiche Sociali, Angelo Zampoli. I lavori avranno inizio alle 10:30 e dopo il saluto delle autorità, interverranno: Camilla Roberto – Presidente Associazione La Meta, il Professore Gennaro Sammartino – Tossicologo Forense; la Professoressa Gloria Mazzeo – Docente Università “La Sapienza” di Roma, Sociologo dell’Educazione, Criminologo e CTU Tribunale di Roma; la Professoressa Rosanna Alfieri –  Docente Università “La Sapienza” di Roma, Pedagogista Clinico, Criminologo, Mediatore Civile. “Non possiamo tacere” – sottolinea il Sindaco, Giovanni Romano –e questo sarà il punto fondante dell’incontro. Ci vuole ora una grande svolta culturale, anche per dire basta alle continue voci che giustifichino l’utilizzo delle droghe e dobbiamo iniziare a fare una seria politica di prevenzione”.“Impariamo ad ascoltare per poter parlare ai nostri ragazzi che dovranno affrontare una vita non facile e piena di insidie. Queste le parole di Camilla Roberto, Presidente “La Meta”. La scelta del nostro lavoro, allora, è di essere vicino agli adolescenti, educarli alla vita e per aiutarli a conoscere se stessi anche con una educazione alla salute  per dare un senso alle loro giornate e riempire quel senso di vuoto di cui spesso parlano. La domanda che da sempre ci si pone e che una volta era anche la mia è :”Come ho fatto a non accorgermi prima di quello che mio figlio faceva?. Ogni notte ti addormenti con una stretta al cuore, sperando sempre che la disperazione del momento si attenua e qualche idea faccia nascere una luce che ti permette di ragionare e cercare di trovare una soluzione. In una di quelle notti insonni, compresi veramente che la droga va considerata come un tragico effetto di un malessere interiore che gli adolescenti  portano addosso chi sa da quanto tempo, senza capire il limite tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Le persone che ricorrono alla droga sono inoltre insicure, alienate, e sono coinvolte in una pluralità di comportamenti a rischio anche con fenomeni di bullismo. Nella famiglia non vedono un sostegno, un punto di riferimento anche perché spesso si è realizzata una frattura culturale tra genitori e figli”. È fondamentale creare una rete forte di protezione caratterizzata dalla famiglia, dalla scuola, dalla comunità per trasmettere il messaggio che diventare adulti significa impegno e non fuga anche se la strada è faticosa. Imparare a dire no alla droga e sì alla vita perché i  ragazzi debbano sapere che serve parecchio lavoro e impegno per cambiare e formarsi: occorre rimanere umili e lavorare su se stessi perché dietro ad una conquista c’è la fatica, il lavoro, lo studio e l’impegno.