Conosciamo i Balega (Congo Rd): il re che bandì ogni religione dal suo regno

Padre Oliviero Ferro

Il giovane re Kiri, succeduto al padre, morto per vecchiaia, proclama che nel suo regno non vuole nessuna propaganda religiosa, perché ogni religione è portatrice di disordine e quando tutte saranno scomparse, ci sarà piena pace. Sanzioni gravi erano previste per chiunque avesse infranto il decreto. La gente, evidentemente aveva reagito, ma il re continuò imperterrito nel suo proposito. Un giorno, arriva alla chetichella un catechista, che, senza un impegno particolare, si trovò ad avere molti seguaci. Il re venne a conoscenza della cosa e, per non scuotere ulteriormente la sensibilità della gente, agì con furbizia. Insieme ai suoi dignitari, il re fece un grande banchetto, durante il quale gustarono il più grasso caprone dei suoi allevamenti. Nel segreto più assoluto, gli ossi vennero portati nella casa del catechista, evidentemente a sua insaputa. Il re denunciò il furto nei suoi allevamenti e sguinzagliò soldati dappertutto perché trovassero il colpevole. Ben presto, il catechista fu accusato e condannato a un’inumana prigionia. Il re, per fuggire le critiche della gente, partì per un lungo viaggio. Nel frattempo, la gente, visto le gravi ingiustizie del suo re Kiri, decise che, al suo rientro, se ne sarebbe andato per sempre altrove. E così avvenne, tanto che il re, vedendo spopolare il suo regno, ritornò a più miti consigli: fece liberare il catechista ed altri innocenti ingiustamente condannati e rese libera ogni religione, pur che predicasse la concordia, l’amore e la pace.