Il mercato delle badanti a Napoli e Salerno

Alfonso Angrisani

Il nostro continuo viaggio nel variegato mondo dell’immigrazione ha messo in luce determinati meccanismi poco conosciuti dalla stragrande maggioranza dei lettori, i quali  tutt’oggi risultano  poco informati su alcuni aspetti illegali che si nascondono dietro il mondo dei lavoratori stranieri che vivono nella nostra regione, parliamo di ambiti interdetti alla maggioranza degli italiani . Molte volte abbiamo denunciato episodi di caporalato a discapito dei lavoratori stranieri, nell’immaginario comune  risulta convincente che il suddetto fenomeno criminoso sia circoscritto a determinati settori produttivi come l’agricoltura e l’edilizia , invece negli ultimi anni a seguito di determinati fattori come l’incremento della presenza di cittadini comunitari, associato alla accentuarsi di una crisi economica , il caporalato esiste e si sta diffondendo nel lavoro domestico. Le Città di Napoli e  di Salerno non risultano immuni da questa piaga che sta affliggendo tantissimi lavoratori la cui maggioranza è costituita da donne. Partiamo dalla badante,   secondo alcune stime la loro età media è compresa tra i 40 e 50 anni, la maggioranza di loro ha conseguito un titolo di studio equipollente al nostro diploma di scuola media superiore, ha maturato un’ esperienza lavorativa decennale nel proprio Paese di origine lavorando principalmente nel terziario e nell’industria. Negli anni Ottanta  le badanti nel nostro Paese provenivano principalmente dai  determinati paesi come la Repubblica Dominicana, Perù e Filippine; successivamente a partire dalla prima metà degli anni Novanta con lo sfaldamento dell’economia pianificata attuata dagli Stati socialisti, provenivano da Paesi come Russia, Ucraina, Bulgaria, Romani e Polonia. Oggi giorno la situazioni delle badanti in Italia è davvero critica per diversi aspetti; tralasciando le osservazioni già ampiamente discusse sugli aspetti del contratto collettivo applicabile, è doveroso parlare della compravendita del posto di lavoro che sta generando buoni affari  per tanti caporali privi di scrupoli che vendono offerte di lavoro a tante donne costrette a pagare anche 1000, 00 €. Di solito i caporali sono  gli stessi connazionali delle vittime i quali privi di nessun autorizzazione offrono alla  lavoratrice rimasta senza lavoro senza casa e senza un soldo un’ offerta lavorativa dietro il pagamento di una determinata somma; il pagamento può avvenire o istantaneamente oppure mediante una soluzione  rateizzata da effettuarsi entro ogni mese dove potrebbe corrispondere anche in determinati casi al 40% del suo salario mensile. La compravendita di posti di lavoro viene fatta principalmente nei giorni di domenica e di giovedì pomeriggio, in determinate piazze, a Napoli si consuma in diversi luoghi come Piazza Garibaldi,  la Villa comunale, Piazza Enrico De Nicola meglio conosciuta come Porta Capuana;  Parco di Capodimonte  e Piazza Cavour; a Salerno episodi di caporalato si sono registrati con una certa frequenza a Piazza San Francesco, a Piazza Malta e nei pressi di Piazza della Concordia; l’identikit del caporale domestico quasi sempre donna, sulla quarantina, parla bene la lingua italiana , spregiudicata, legata a molti ambienti lavorativi.  Svetlana  di origini ucraine, da diversi anni domiciliata  Napoli,  dice : “Vi racconto la mia triste esperienza, vivo nel popoloso quartiere Borgo Sant’Antonio nei pressi di Corso Garibaldi;  una volta mi era scaduto il visto ed ero rimasta senza documenti in attesa che inoltravo domanda per il flusso, le famiglie non mi assumevano perché volevano stare tranquille con la legge, ero disperata non sapevo come far,e allora mi rivolsi  ad una mia connazionale di cui non voglio fare nome e cognome, perché ho paura è una persona pericolosissima. Io non avevo un euro, e chiesi se mi poteva aiutare, lei mi promise di trovare un lavoro stesso a Napoli città, purchè mi impegnassi a pagare entro quaranta giorni la somma di euro 1300,00, prezzo relativo alla sua prestazione per aver cercato il lavoro ed i trecento una sorta di supplemento che dovevo dare. Ricordo che prima di portarmi presso questa famiglia, fui costretta a dare a titolo di pegno una mia collanina d’oro, la mia fede nuziale  ed un asciugacapelli. Durante quei lunghissimi quaranta giorni venivo controllata a vista dal suo amante, un infermiere in pensione legato a molte case di cura , che ogni qualvolta incrociavo sulla strada mi invitava a saldare il debito il prima possibile, purtroppo durante questi anni diventa difficile trovare lavoro con l’apertura delle frontiere per la Romania e molte persone hanno pagato anche 1800,00€ a questi due spregiudicati;  terminati i quaranta giorni  avevo finalmente raccolto la somma di euro 1300,00  e mi ricordo che la stessa dopo aver ricevuto i soldi mi ritornò indietro soltanto la fede nuziale.” Terminata  l’intervista di Svetlana, Cristina romena, che vive a Salerno: “Voglio dire a tutte le mie connazionali di fare attenzione ad una signora romena  che si ferma sempre sulle panchine di Piazza Malta legata a gente poco raccomandabile  la quale vende posti di lavoro per le famiglie; mi hanno raccontato che qualche anno fa una povera signora doveva pagare a lei la cifra di euro 600,00 l’equivalente della commissione per il lavoro; allora la signora che doveva pagare quei soldi veniva sbattuta fuori di casa dalla famiglia dove lavorava , e stava davvero disperata. Il debito di questa poveretta lo fecero arrivare fino ad euro 1500,00 per qualche mese di ritardo ed ho saputo anche che chi non rispetta i termini di pagamento viene picchiata violentemente oppure costretta a fare altre cose che in questa sede non voglio raccontar. Ci auguriamo che gli organi preposti come Regione, Provincia, Comune, Sindacati, Ispettorati del Lavoro e Magistratura si attivino per contrastare questi reati che ogni giorno colpiscono sempre di più la gente perbene”.

Un pensiero su “Il mercato delle badanti a Napoli e Salerno

  1. Bravo avvocato Angrisani ….. sempre vicino a noi stranieri bravi e forte con i furbi

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