Montecorvino Pugliano: procedure tecnico-amministrative per complesso termale a Santa Tecla

Con l’Istanza di “rilascio del permesso di ricerca di acque minerali, naturali e termali”, inoltrata dall’Ente comunale a firma del Sindaco Di Giorgio alla Regione Campania, “Settore Ricerca e Valorizzazione di Cave, Torbiere Acque Minerali e Termali”, ha preso il via il procedimento tecnico e amministrativo che riporterà a Montecorvino Pugliano i benefici del centro termale della sorgente dell’acqua fetente. Proprio la sorgente di acqua sulfurea, ubicata presso alle falde della collina di Santa Tecla, è stata in passato oggetto di presunti piani di recupero, perlopiù frutto di speculazione politica, con il risultato di destare forte nostalgia nella comunità santateclese nel ricordo della sola esperienza in tal senso intrapresa dall’imprenditore Alberto Morese sul finire del 1800. L’Amministrazione Di Giorgio, sin dall’insediamento del primo esecutivo comunale nel 2006, ha posto le fondamenta per la realizzazione di un progetto importante, con la definizione di un piano urbanistico che ha previsto proprio nella zona delle ex terme l’insediamento di un complesso ricettivo termale. Proprio le scelte amministrative indirizzate verso l’incentivazione di uno sviluppo turistico ecosostenibile per la valorizzazione del bene ambientale e paesaggistico, con la risoluzione del problema rifiuti, la chiusura e l’inizio di attività di bonifica delle ex discariche, il piano di recupero delle zone cave e l’azione importante di controllo urbanistico, hanno contribuito in maniera sostanziale alla strutturazione di un percorso che potrebbe mutare sensibilmente il volto dell’intero territorio. A questo primo atto formale di investitura dell’ente regionale, seguirà per circa un anno la vera e propria azione di monitoraggio delle acque, che vedranno dapprima gli interventi di sigillatura della vasca, ossia copertura aerea e drenaggio perimetrale per quanto concerne il suolo, proprio per evitare che l’inquinamento esterno possa pregiudicare il risultato delle analisi. Con la fase analitica, poi, si avvierà lo stadio sperimentale degli effetti terapeutici e la portata delle acque, con il successivo rilascio dei permessi previsti dalla normativa in vigore. Soddisfazione espressa dall’assessore alla Promozione del Territorio Michele Pagano e dal delegato ai lavori pubblici Renato Stabile, per un impegno personale che qualifica ulteriormente l’azione dell’amministrazione comunale per il conseguimento di un risultato storico, che vedrà il recupero turistico di Santa Tecla. “Questa iniziativa che stiamo seguendo da qualche anno in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli – dichiara il sindaco Domenico Di Giorgio – è il primo tassello verso un piano legato alla realizzazione di un complesso turistico ricettivo termale. Questo primo passaggio ha visto nell’ultimo riequilibrio di bilancio lo stanziamento dell’Ente di risorse finanziarie per il monitoraggio costante della fonte, all’interno del quale l’organismo chiamato a svolgere l’attività di rilevamento e controllo andrà a verificare sia la portata che la ricaduta e gli effetti terapeutici delle acque. In contemporanea a questo percorso, l’amministrazione sta lavorando ad un progetto globale e di sistema con aziende interessate ad un investimento importante che ha come “core business” proprio il territorio, con la volontà di attivare una procedura in project financing diretta alla realizzazione di un bando internazionale per la realizzazione di un complesso ricettivo termale. L’apertura dello svincolo, l’aeroporto, gli investimenti strutturali per la riqualificazione di arterie strategiche prossime alla zona interessata come Via dello Statuto e Via Beneficenza, l’adozione del  nuovo PUC, sono tutti presupposti che abbiamo realizzato diretti a portare a conclusione questo obiettivo, nella certezza che infrastrutturare l’area possa agire da volano di sviluppo per l’intero territorio, con ripercussione sull’occupazione lavorativa, specie giovanile, nell’ambito della ricettività turistica e dei servizi connessi”.