Obesità infantile: l’Italia prima in Europa

Giuseppe Lembo

Nel nostro Paese, dal 1950, quando toccammo da vicino un certo benessere diffuso, anche la dieta è cambiata; più grassi e zuccheri, soprattutto nel mondo infantile. Il sovrappeso è di casa e compromette la salute della popolazione, partendo proprio dal mondo dell’infanzia. A otto anni, uno su tre è grasso. Che fare? È un grave errore, pensando di affrontare il problema curando; è necessario piuttosto educare (famiglia e scuola), evitandone l’insorgere, con il conseguente grave malessere fisico per una percentuale sempre più alta di popolazione. L’evoluzione del fenomeno è allarmante; dal 5% di bambini sovrappeso nel 1985/1989, si è passati al 25 -29,9% nel 2000/2008. Nel mondo come da un’inchiesta del Corriere della Sera (martedì 30 agosto 2011), i bambini in età scolare obesi o in sovrappeso, sono 155 milioni, pari a 1 su 10. In Italia i bambini di 8 anni con problemi di obesità o in sovrappeso sono il 36%. Si tratta della percentuale più alta in Europa (Fonte: International Obesityt Task Force -7° rapporto sull’obesità in Italia. Istituto Auxologico italiano). Che fare? Manifestare indifferenza, come si sta facendo e/o allarmarsi e correre ai ripari per evitare l’aggravarsi del fenomeno, con danni gravi ed irreversibili per il bambino, poi adulto e per la società più in generale? Gli italiani obesi e/o in sovrappeso sono una ventina di milioni. Tanti, ma veramente tanti. Tra i 45 e 64 anni, solo un uomo su tre è normopeso; per le donne, il rapporto è di uno a uno. L’obesità in Italia, grave nel mondo infantile, cresce del 2,5% ogni cinque anni. Il fenomeno in crescita potrebbe esplodere in modo tragicamente grave con le nuove generazioni che manifestano una particolare predisposizione all’obesità, partendo dall’infanzia. La prima causa è da ricercare nell’alimentazione assolutamente sbagliata e nella mancanza di attività fisica. Un sintomo esteriore del fenomeno negli italiani è dato dalla modifica del peso corporeo in crescita. La colpa è del cambiamento delle abitudini alimentari e dalla mancanza di attività fisica. L’obesità non è solo un problema estetico; mette soprattutto a repentaglio la salute. È causa di diabete, di ipertensione, di artrosi, di malattie respiratorie e di patologie cardiovascolari. I danni provocati dall’eccesso di peso si presentano dopo un certo periodo di tempo. Se si diventa obesi da bambini, le complicazioni arriveranno prima; purtroppo si riducono le attese di vita di una persona. Prima di tutto bisogna intervenire con l’educazione; il problema è prevalentemente di tipo antropico-culturale. I figli dei più deboli culturalmente, hanno il doppio di probabilità di essere obesi rispetto ai figli delle persone con adeguati strumenti culturali. La TV: un pericolo mortale per la salute dell’uomo La TV è per questo, un pericolo grave per il futuro del mondo. Tra l’altro, è grave perché produce obesità dovuta ai tempi lunghi che il grande esercito dell’immagine, passa davanti alla TV, attratta da un fascino che se ti prende, non ti lascia più. Per combattere l’obesità dannosa all’uomo, bisogna, prima di tutto, disintossicare la gente della dipendenza dalla televisione. Il tempo sedentario davanti alla TV produce dipendenza e, con i suoi messaggi accattivanti, condiziona le scelte alimentari, portando, soprattutto i bambini che influiscono non poco sugli acquisti del cibo, a consumare alimenti solo apparentemente normali; tali non sono, in quanto trattasi di alimenti elaborati chimicamente, per cui assolutamente dannosi sotto il profilo nutrizionale. Il cibo sano è quello semplice; è il cibo da preferire, perché dalle caratteristiche salutistiche; è questo il cibo utile a conservarsi in salute. Dalla comunicazione alle industrie alimentari, occorrono segnali nuovi e percorsi virtuosi, tali da evitare di avvelenare l’uomo, rendendolo fragile ed esposto ai tanti pericoli presenti nel mondo globale del Terzo Millennio, dove tutto è una fotocopia dell’altro, dove tutto è plagiato, per cui il rischio di contaminazione umana è un’amara realtà, da cui è sempre più difficile difendersi e quindi conservarsi in salute ed in pace con se stesso.

 

 

                                                                                               

 

 

 

 

 

Un pensiero su “Obesità infantile: l’Italia prima in Europa

  1. CARO DIRETTORE,
    QUESTO BELLISSIMO E BEN DOCUMENTATO ARTICOLO NON FA ALTRO CHE AVALLARE QUANTO DA ME ESPRESSO NELLA FESTA DELL’AMBIENTE A COSTA IL MESE SCORSO.
    LA GENTE RIDEVA……..PURTROPPO LO VEDO A SCUOLA DOVE IN MEDIA 8 – 9 RAGAZZI SU UNA CLASSE DI VENTI ALUNNI SONO SOVRAPPESO OPPURE OBESI.
    L’IMBARAZZO E’ CRESCENTE QUALORA SI VA IN PALESTRA DOVE HANNO DIFFICOLTA’ A RACCOGLIERE UN PALLONE DI BASKET A TERRA O A COMPIERE ANCHE GLI ESERCIZI GINNICI DI BASE.CARO DIRETTORE TU SEI UN’INSEGNANTE E QUESTO TRAGICO ASPETTO LO CONOSCI BENE.
    LE MULTINAZIONALI DEL FARMACO RINGRAZIANO SAPENDO DEI PROSSIMI MILIONI DI DIABETICI E AMMALATI DI CANCRO ENTRO I PRIMI 30 ANNI DELLA LORO ESISTENZA.

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