Salerno: Pdl, interrogazione a risposta scritta ed orale di Ferrazzano e Celano

Premesso: che la metropolitana leggera, pensata ed in gran parte finanziata all’inizio degli anni Novanta dall’allora Sindaco di Salerno Giordano e dall’ex Ministro per le Aree urbane Carmelo Conte, rappresentava indubbiamente un’opera strategica per la mobilità cittadina; che di “metropolitana” si parla in città dal 1992, essendo – tra l’altro – previsto anche nel programma elettorale De Biase-De Luca il completamento dell’opera nel 2001; che sin da subito si comprese che l’opera in questione aveva ragione d’essere se avesse avuto una valenza intercomunale, riuscendo a servire un bacino d’utenza ben più vasto di quello cittadino; che per tale motivo il lotto della metropolitana che avrebbe dovuto collegare la fermata “Arechi” alla stazione e all’aeroporto di Pontecagnano, per cui l’Amministrazione aveva “ottenuto” un finanziamento di 16 miliardi e mezzo assumeva una valenza strategica ed avrebbe evidentemente “giustificato” il funzionamento dell’opera; che se l’opera dovesse rimanere incompiuta per la parte inerente i collegamenti intercomunali difficilmente potrebbe essere finanziata la messa in esercizio del tratto già pronto, essendo in tal caso insostenibile il piano economico della metropolitana, in quanto eccessivamente oneroso, attesa l’esiguità del bacino d’utenza servito (occorrerebbero, infatti, 20mila utenti al giorno per ammortizzare i costi di gestione!); che il finanziamento per il secondo lotto, che avrebbe collegato la metropolitana con gli scali ferroviario ed aeroportuale di Pontecagnano,  sarebbe stato accreditato presso la Cassa Depositi e Prestiti ben prima dell’anno 2006; che la valenza dell’opera avrebbe certamente necessitato di una maggiore celerità nell’iter realizzativo della stessa, anche perché era ben chiaro che tale lotto avrebbe probabilmente consentito anche il finanziamento della messa in esercizio della linea già compiuta; che, invero, alla data di emanazione del decreto legge del maggio 2010  – che stabiliva la revoca dei finanziamenti disposti prima del 2006 ma non ancora “utilizzati” per opere per cui non erano neppure scaduti i bandi per l’affidamento dei lavori – il lotto in questione risultava inspiegabilmente ancora fermo al palo; che in qualsivoglia città europea sarebbe impensabile che per la realizzazione di opere che hanno una certa valenza comunale si possano impiegare oltre vent’anni, rendendo tra l’altro di fatto vetusta e non più tecnologicamente attuale l’opera stessa; che si spera che il ricorso prodotto dall’Amministrazione comunale possa avere, nell’interesse della comunità, un fondamento giuridico e non essere solo un mero tentativo di giustificare all’opinione pubblica ritardi ed inadempienze; che se, invero, la revoca del finanziamento dovesse risultare legittima e fondata sulle inadempienze amministrative, si sarebbero sprecati miliardi della comunità per un’opera che, incredibilmente, difficilmente potrà mai essere fruibile; che già una decina di giorni fa gli interroganti hanno richiesto copia dell’intera documentazione relativa all’iter di realizzazione del secondo lotto della metropolitana, non riuscendo ad oggi ad avere quanto richiesto; chiedono per sapere: quali sono i motivi che hanno enormemente ritardato la realizzazione di un’opera pensata e finanziata oltre 20 anni orsono e che per tutti avrebbe dovuto parzialmente risolvere i problemi della mobilità cittadina; quali sono le ragioni della mancata tempestiva cantierizzazione del secondo lotto della metropolitana che avrebbe dato all’opera una valenza intercomunale, migliorandone il conto economico e giustificandone i finanziamenti per la messa in esercizio; quali sono, nel dettaglio, i motivi che l’Amministrazione comunale addurrà per contestare il provvedimento di revoca del finanziamento e per cercare di ottenerne l’annullamento; se, invero, si intendono individuare eventuali responsabilità tecniche e politiche sugli enormi ritardi (oltre 20 anni per un’opera cittadina!) che stanno mettendo a rischio la realizzazione e la messa in funzionamento di un’opera fortemente ed incessantemente propagandata negli ultimi decenni; se non sarebbe il caso di riconoscere per una volta le inefficienze amministrative che finora, dopo quasi due decenni di governo, non hanno consentito il compimento di una sola delle “grandi opere” cominciate, avviate, più volte pubblicizzate ma ancora non consegnate di fatto alla città.        

 I Consiglieri Comunali

Avv. Anna Ferrazzano – Dott. Roberto Celano