Conosciamo i Balega (Congo Rd): il giudizio morale

Padre Oliviero Ferro

Perché un individuo è giudicato cattivo? Dalle sue azioni sappiamo se è buono o un cattivo soggetto. Non ci può essere misericordia  per lui che ha messo discordia nel villaggio. E’ necessario che sia fatto fuori! Dopo la morte, un uomo del genere non diventerà spirito, in quanto nessuno lo ricorderà e, radiato dal ricordo degli uomini, non avrà diritto di esistere nell’aldilà. Il perdono, specie in casi del genere, è sconosciuto. Tale soggetto non diventa spirito nel senso che nessuno lo pregherà né lo ricorderà “per questo un tale individuo veniva mangiato, perché fosse distrutto fino alle radici del suo essere”. Facendo così, si pensava che anche lo spirito venisse distrutto e tutto fosse finito. Anche durante la guerra, uccidendo un nemico, lo si mangiava con la convinzione che così certamente non poteva più nuocere dopo la morte. Gli anziani Balega non sono filosofi, ma gente pratica e molto esistenziale: tutti gli interrogativi che i filosofi si sono posti sull’uomo, non hanno senso per loro. Sanno dell’origine dell’uomo, sanno pure che quando uno muore, lo si getta nella terra a marcire, sanno anche che lo spirito va di là. Che cosa avvenga dopo, sfugge alla loro capacità di ricerca e di riflessione.  Capita che qualcuno si tolga la vita da solo. Per un tale individuo la risposta non può essere che di condanna, non tanto in base a considerazioni morali, ma giudicandolo un insensato, uno stupido “Colui che si uccide, si toglie la vita prima ancora che Dio lo abbia stabilito”. Viene preso da Diavolo e non da Dio. E vada al diavolo. Quell’uomo è veramente uno da nulla. C’è una spiegazione:”Se muore così è perché era colpevole ed è stato stregato. Poteva essere un ladro: per vendicarsi i derubati cercano erbe speciali e quello si uccide”. “Se morirai con la tua cattiveria, questa continuerà a nuocere per sempre”.