A breve in libreria “Gli angeli custodi” di don Stanzione

 L’argomento “angeli custodi” può suscitare risatine d’incredulità, smorfie di disappunto o ancora nessuna presa in considerazione. D’altra parte ho osservato che la “provocazione” dell’angelo custode ha offerto spunti di discussione e riflessione sulle realtà invisibili che sono le più importanti ad alcuni giovani dai dodici ai trent’anni non necessariamente praticanti, anzi a volte scettici, distaccati, e disamorati per Gesù Cristo. Ho ben presente quello che Gesù disse a Nicodemo: “Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?” (Gv, 3, 12). Analogamente, Ignazio nella sua lettera agli abitanti di Tralle: “Non potrei scrivervi cose celesti? Ma temo di recarvi danno essendo voi piccoli. Perdonatemi! Non potendo assimilare vi congestionereste” (cfr. p. 70-71 del libro). Il tema di questo libro riguarda una verità della fede da sempre creduta e professata nella Bibbia e nella tradizione cristiana. Se già nella fede ebraica gli angeli sono considerati servitori e messaggeri di Dio, per i cristiani  questi esseri spirituali sono a servizio di Cristo per aiutarlo a compiere la sua missione salvifica verso gli uomini (CCC n. 331). Frutto di una collaborazione tra don Marcello Stanzione, esperto angelologo italiano e Paola Barigelli-Calcari, teologa interessata a questo aspetto del credo cristiano, il libro offre diversi spunti di conoscenza sugli angeli custodi. La ricchezza del materiale presentato, i diversi angoli di lettura dell’argomento, le testimonianze di autorevoli santi moderni e passati ,  il radicamento biblico ed universale delle argomentazioni, la presentazione delle parole di alcuni autori dei primi secoli, le preghiere agli angeli della chiesa  permettono al lettore di arricchire in maniera poliedrica la sua curiosità intellettuale ed eventualmente la sua “venerazione amorosa” (S. Agostino, La città di Dio, X,7) per tali creature che accompagnano gli uomini. Il linguaggio semplice , mostra però un fondamento critico e bibliografico solido. Possiamo dire che il testo non usa un linguaggio teologico specialistico, ma può offrire anche agli studiosi  alcune prospettive inedite. Questo argomento solo qualche  decennio fa ha provocato diverse scosse tra i dottori in teologia arrivando addirittura ad essere negato e considerato un simbolo letterario. Ultimamente una ripresa dell’analisi biblica e delle tradizioni patristiche hanno permesso di riscoprire la bellezza di questo ulteriore dono del Dio Uno-Trino all’umanità. La scelta degli autori è stata quella di partire dal valore spirituale perfettivo che la fede negli angeli offre ai cristiani, sia consacrati che laici. Hanno poi presentato diversi elementi conoscitivi dalla vita dei santi dei tempi moderni e quelli del passato. Per una completezza argomentativa hanno ritenuto importante prendere sul serio le ragioni dei  recenti negatori di tale aspetto della fede cristiana. Un’apertura all’universale credenza negli esseri spirituali sia nelle religioni  e nei sistemi di significato del passato che in quelle del presente dimostra la presenza di tale idea in diversi tempi e in diverse culture umane. Naturalmente il riferimento alla Bibbia è d’obbligo per uno studio che vuole mostrare le ragioni del credo cristiano fondato sulla Scrittura.“Mentre l’Antico Testamento racconta come gli angeli vengono in aiuto delle persone anche individualmente (Gn 24,7; Gd 13,20; Tb 5,4; 2 Re 6,15) è solo nel Nuovo Testamento che nasce la certezza dei fedeli per cui ciascun essere umano ha un suo angelo custode. Quando parlano degli spiriti Gesù, gli apostoli e la primitiva comunità cristiana avevano in confronto di certi circoli giudaici o della religione popolare ellenistica, un atteggiamento di fondo molto più riservato (H. Schlier, 13 ). Ogni discorso neotestamentario sugli angeli custodi deve essere seguito in stretta relazione con l’evento di Cristo, al suo ulteriore operare nella storia, al suo ritorno nella gloria. Il servizio degli angeli (Eb 1,14; Ap 9,10) è per gli evangelisti “conferma ed espressione della realtà di Gesù”. Essi non trattano mai la natura e l’agire degli angeli custodi nemmeno nella lettera agli Ebrei e ai Colossesi che sono anche rivolte contro la cristologia angelica e il culto gnostico degli angeli (G. Kittel, 227; M. Seeman, 752)” (cfr. p.83 del libro). Dopo di che gli autori ci permettono di gustare direttamente le omelie scritte e trascritte  di alcuni Padri latini del IV secolo: Sant’Ilario, San Girolamo, Sant’Agostino e Cassiano. La freschezza espressiva di questi Padri occidentali ci suggerisce ancor oggi alcune considerazioni e riflessioni particolarmente significative per la vita frenetica dell’uomo contemporaneo. Le considerazioni di San Bonaventura, San Tommaso e del Beato Giovanni Duns Scoto ci offrono lo stato della riflessione teologica nel medioevo su un aspetto ampiamente dibattuto il linguaggio degli angeli. Come può un essere spirituale comunicare con uno spirito incarnato qual è l’uomo? La conoscenza dei percorsi  razionali  percorsi  dalle menti umane del passato favorisce ancor oggi intuizioni e ampliamenti ad alcune prospettive moderni soffocate nell’immanentismo scientista o in un fideismo ingenuo. Utile poi la scelta di presentare come i cristiani pregano gli angeli custodi nella liturgia della chiesa cattolica e ortodossa; ricche pure le testimonianze di alcuni cristiani esemplari. Il libro può essere utile a tutte le persone interessate a conoscere meglio il pensiero cattolico sugli spiriti protettori dell’uomo. In particolare ai genitori per la formazione cristiana dei loro figli, ai catechisti e agli insegnanti. Ma anche ai sacerdoti, alle suore, ai diaconi e ai consacrati che vogliono conoscere e pregare meglio il loro angelo custode. Pure i giovani possono trovare in queste pagine alcuni spunti spirituali belli per la loro vita.