La Chiesa: la condizione esistenziale e culturale dell’uomo di oggi

Giuseppe Lembo

La Chiesa, sempre più incapace di capire i cambiamenti, manifesta una profonda sfiducia nell’Uomo, ritenuto incapace di governare se stesso senza la tutela della fede. Siamo, purtroppo, ancora oggi, fermi ad una visione medievale, basata sulla subordinazione della ragione alla fede. La Chiesa non ha saputo e non sa (perché non vuole), intercettare quella modernità che, a partire da Lutero, rivendicava il valore della coscienza individuale di fronte a Dio, a prescindere dalla mediazione della Chiesa. Con l’Illuminismo veniva proclamata l’autonomia della ragione dalla fede. Come l’antichità o la medievalità non sono in sé un valore, così anche la modernità; pur tuttavia, rappresenta, la condizione esistenziale dell’uomo di oggi. Come tale va capita, cosa che non ha saputo e non sa fare la Chiesa, compresa la Chiesa di Giovanni Paolo II che ha solo saputo mascherare la rigidità della dottrina, con la mobilitazione degli affetti e la commozione dei cuori. È mancato, altresì, il dialogo con le altre Chiese cristiane, assolutamente impraticabile, per la mancata rinuncia al primato del Papa ed alla sua infallibilità. Non si può dialogare con gli altri, partendo dalla posizione che solo la Chiesa di Roma possiede la verità assoluta. Non era così alle origini del cristianesimo dove c’era la Chiesa di Antiochia, la Chiesa di Alessandria, la Chiesa di Costantinopoli. Nel 1870 con il Concilio Vaticano I: la Chiesa di Roma deliberò l’infallibilità del Papa romano. Veniva così ribadita, come ancora oggi, la sfiducia nell’uomo circa la sua capacità di governare se stesso, senza le indicazioni infallibili di chi governa la Chiesa di Roma. Una condizione di potere e di privilegi che non giova a nessuno, proprio a nessuno. A lungo andare, come è evidenziato dalle crescenti condizioni di solitudine per effetto dell’assenteismo della Chiesa di oggi, dove ancora c’è il rifiuto del riconoscere l’autonomia della ragione dalla fede (Giordano Bruno, l’eretico, pagò con la morte sul rogo, questa sua importante scelta del libero pensiero), la Chiesa – potere, si troverà a fare i conti con un mondo cambiato che non la riconosce più, trattandosi di un mondo dove illuministicamente ciascuno pensa che sia un diritto proprio dell’uomo il distinguere la ragione dalla fede. Se la Chiesa non saprà riconoscere al mondo cattolico questa libertà di libera fede in libero pensiero, aggraverà in modo irreversibile la sua condizione di crisi e si troverà in crescente solitudine con se stessa, per l’abbandono dell’uomo che vuole sentirsi libero di tenere distinte e separate la religione dalla fede.

 

4 pensieri su “La Chiesa: la condizione esistenziale e culturale dell’uomo di oggi

  1. Carissimo Giuseppe, apprezzo il tuo tentativo di esaminare tematiche così importanti che sicuramente per la brevità dello spazio di un articolo giornalistico rischiano di apparire trattate in modo superficiale e impreciso.Mi spinge proprio questo a formulare alcune precisazioni che spero trovino il tuo favore. L’illusione dell’Illuminismo che non si limitava a porre il giusto distinguo tra fede e ragione ma voleva a tutti i costi anteporre le due realtà per fortuna è stata ampiamente superata già da molto tempo. Proprio quel Papa a cui con riduttiva e ingiusto apprezzamento riconosci solo di aver saputo smuovere i sentimenti ha scritto una lettera enciclica, Fides et Ratio, nella quale smaschera il falso antagonismo e don alla ragione proprio la consapevolezza della libertà della coscienza individuale che serve per la specualzione della conoscenza di Dio. La rigidità dottrinale cui ti riferisci è visibile solo per gli occhi di chi vorrebbe, spesso in mala fede, che la chiesa ritrattasse i principi dottrinali non ritrattabili perchè costitutivi della trascendenza e dell’ontologia stessa della sua natura. La Verità assoluta resta tale anche quando non compresa e dunque più che imporla la chiesa la propone lasciando alla libertà di ciascuno la scelta. Il tema dell’infallibilità del Papa lo tratti in modo del tutto estraneo alla sua essenza. Non è infatti esso riferibile all’autorità temporale e dunque voluto per escludere le altre chiese, ma bensì è reiferibile ai dogmi ai quali si giunge non per libero arbitrio del Papa ma per il senso dei fedeli che riconosce prima ancora che nel dogma nel vissuto quotidiano le realtà di fede “ratificate” dal dogma eventualmente pronunciato. Ad un osservatore attento ed informato risulterebbe evidente che gli sforzi del dialogo interreligioso spesso si bloccano davanti il rifiuto delle altre confessioni cristiane o relgioni monoteistiche. Ma noi siamo sempre autolesionisti e vediamo solo ciò che è opportuno a denigrare il nostro operato. Lo stesso Papa attuale ha compiuto un gesto che è chiaramente all’indirizzo del primato pterino come sercizio e non come autorità allorquando ha tolto dal suo stemma la tiara. occorrerebbe maggiore perizia e dovizia di informazione prima di addebitare reponsabilità a personaggio che remano proprio nella direzione che si auspicherebbe. Ma c’è una cosa nel tuo articolo che più di tutte traccia il rpfilo delm tuo intervento. E’ l’affermazione secondo la quale la chiesa nutre un rpofondo pessimmismo nei confronti dell’Uomo. Ora la “U” maiuscola lascerebbe intendere che tu ti riferisca al Figlio dell’Uomo em quindi a Gesù stesso. Tuttavia sia che tu ti riferisca all’Uomo o all’uomo nostro prossimo ciò che dici è profondamente irreale. potrebbe la Chiesa che sperimenta la fiducia di Dio per il fatto stesso che ad essa composta da uomini il Signore ha affidato i Sacramenti strumenti di salvezza, avere sfiducia in se stessa? L’Uomo Dio e l’uomo fratello sono il centro della Chiesa che altrimenti non avrebbe motivo di essere. Concordo con te sull’appannamento del messaggio della chiesa che spesso non mostra il volto che Cristo desidera, ma le motivaioni mi sembrano riscontrabili in un elevato attaccamento al potere terreno e alle logiche della secolarizzazione, ma la purificazione è in corso. Grazie del dialogo e saluto con oessequi.

    don alfonso d’alessio

  2. Tratto da pag.18 a pag 23: LA SACRA SCRITTURA – Nuovo Testamento – I QUATTRO VANGELI – commentati dal Sac. Dolindo Ruotolo (Per coloro che ancora non lo sapessero, il commento dei Sacri Testi furono dettati all’ umile sacerdote di Napoli direttamente dallo SPIRITO SANTO) Casa Mariana Editrice ” APOSTOLATO STAMPA”-NAPOLI
    Il cristianesimo, oggi
    Deve finire assolutamente nelle anime quel cristianesimo che è come un surrogato del Vangelo, e che come tutti i surrogati, appaga la fantasia e la vanità, ma non produce niente di salubre. Cristianesimo moderno, ultima marca: caffè di cicoria, burro di margarina, olio di sesamo, cuoio di cartone, seta fi fibre, formaggio di patate…un surrogato che non ha nulla del Cristo, fuorchè l’ apparenza, appena dissimulata, che si svela in ogni circostanza della vita, e corre nelle braccia del mondo in infiacchenti deliri di miscredenza, di materialismo, d’ impurità, di vanità, di apostasia.
    Cristianesimo mmoderno: Vangelo mutilato,………
    Cristianesimo moderno: Vangelo senza compromessi, moneta senza valore, che serve per le collezioni……….
    Cristianesimo moderno, commosso fino alle lacrime se gli si concede come ad un poveraccio spodestato, di fare da servo nella sala dei potenti; nudo di tutto e perciò preso dal pudore di mostrarsi e, come chi sta in camiciola lacera, sempre celato fra gli stipiti, o recluso nella stanza di decenza.
    Cristianesimo moderno: le sue potenti parole, decoro dell’ anima, sembrano un plateale dialetto da vergognarsene; si ripetono nell’ intimità, ma non si ardisce di ripeterle innanzi a tutti. Le sue manifestazioni di vita sembrano giochi da donnette, da potersi presenziare quando nessuno vede; l’unione divina col Cristo nei Sacramenti, superfluità della vita, a cui si può dar luogo una volta tanto, quasi come una volta tanto s’ insanisce mettendosi il coppolone, suonando la trombetta,….La confessione, questo mirabile sacramento nel quale l’ uomo,…vince se stesso e si ribacia con Dio, un’ indegnità…..
    Insomma cristianesimo moderno, Vangelo del quale è rimasta solo la copertina, come quei libri strappati, nei quali ormai si conservano le foglie secche o i semi di zucca. Cristianesimo moderno, eroismo sfatato, che ha il coraggio solo quando si va in più, perchè si stima che non si abbia più la responsabilità degli atti che si compiono, e si è come una lettera anonima, dove le male parole si dicono in tutta libertà, ma alla quale nessuno di quelli che l’ hanno scritta apporrebbe la firma. Noi scriviamo e piangiamo, letteralmente piangiamo, pensando ai cristiani moderni, che hanno ancora una lacera e smunta livrea del Re divino, ma sono nobili scaduti, senza rendite, senza decoro, pieni di fastidiosi insetti, servi accurati del mondo, per quanto servi sciatti del loro Redentore, cui non sanno dare nulla! Piangiamo al pensare al Vangelo manomesso, ritagliato, sgorbiato, insudiciato, adattato alla moda in modo tale, che, come si dice a Napoli, da un cappotto se n’è fatto uno zucchetto. L’ abito regale è diventato una foglia di fico, e prima di delirare col nudismo delle spiagge, si è caduti nel nudismo dell’ anima che non ha più nulla del suo Redentore!……
    Anche il santo segno della croce, il segno della salvezza s’è cancellato da tanti, e come scalmati dalla bolgia, levano le mani per chiamarsi redenti col segno del littorio, o della falce, e tendono la mano o il pugno nel vuoto, senza pensare che solo la croce ha nel suo gesto un abbraccio, l’ abbraccio della misericordia di Dio e quello della carità!………San Gallo, mentre bruciava la sua città, corse incontro al fuoco con il Vangelo aperto, e il fuoco si spense, totalmente, all’ istante, come ne fa fede la storia;…Satana fugge alla sola presenza del Vangelo, e l’ esperienza dimostra che la sola lettura del Vangelo di san Giovanni lo fulmina nella luce del Verbo che se ne sprigiona; se il mondo è invaso da satana è perchè non ha più il Vangelo, e i cristiani non lo portano nel cuore come in arca d’oro. Dobbiamo risorgere nel Vangelo e nella Chiesa, perchè solo la Chiesa ha il Vangelo vivente………Lo scopo di di questo nostro commento…è quello di ridonare al cristiano la coscienza cristiana e ricondurlo in pieno alla Chiesa. Se in tutto l’ Antico Testamento abbiamo tenuto questo programma, nel Nuovo vogliamo che sia come spada penetrante l’ anima, come espurgazione del vecchio fermento del mondo, come linfa rinnovatrice della vita. Vogliamo che chi ci legge diventi un vessillifero del Cristo, un araldo del Re, un combattente nella massa cristiana, cattolica, apostolica, romana, ed un eroe come individuo. Vogliamo demarcare i confini netti del regno di Dio e di quelli del mondo e di satana, perchè non ci siano più sconfinamenti; vogliamo smascherare il mondo, satana e le loro dottrine, non invischiando la nostra anima con i loro errori, sia pure per combatterli, ma diffondendo la luce del Redentore, e rendendo l’ anima incandescente di amore, e talmente luminosa, da fugare da essa e intorno ad essa ogni tenebra….Il nostro libro è un grido di guerra, è un appello ai viventi, superstiti dalla strage, è una mobilitazione di anime e di cuori, è la ripetizione del grido del Cristo al putrescente lacrimato di Betania: Lazzaro, vieni fuori, è la diana novella alla gioventù imbastardita nei ranghi e morta alla grazia ed alla fede: adulescens, tibi dico surge, giovane, ti dico risorgi,……..Alla critica materialistica che gracidando spense l’ eco della Parola di Dio nelle anime, gridiamo: Obmutesce et exi ab homine, taci e va via dal pensiero che deve saturarsi di luce divina nella dolce e sapiente semplicità della fede; alle forze politiche, che hanno seminato la strage tra i popoli in nome di ideoloigie personali o empie, gridiamo: Rendete a Dio ciò che è di Dio, Cristo ieri, oggi e nei secoli; Egli cammina nonostante le volpigne insidie dei novelli erodi!……….

    P.S.

    Citazione del Cardinale Ratzinger (per il prof.Giuseppe Lembo)

    Tratta da ( Commentary on the documents of Vatican II, 1969)

    Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante
    dell’ autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno,che deve essere obbedita prima di ogni
    altra cosa, se necessaria anche contro le richieste
    dell’ autorità ecclesiastica.

    Cordiali saluti
    Maria Luisa Cavaliere

  3. che sia stato lo Spirito Santo a dettare direttamente al Sac. Dolindo Ruotolo il commento dei Sacri Testi è tutto da dimostrare. anche perchè vorrebbe dire che questo commento sarebbe il 74° libro della Bibbia e la cosa è quanto meno improbabile visto che la Chiesa ha sempre insegnato che la Rivelazione, per come io ricordo, è terminata con la morte dell’ultimo degli apostoli!

  4. Sul mensile ” ARALDI DEL VANGELO” (Associazione Internazionale di Diritto Pontificio), da pag.6 a pag.8, si legge: La Voce del Papa
    ” Priorità del Primo Comandamento”. All’ Assoluto di Dio, il fedele deve rispondere con un amore assoluto, totale, che comprometta la sua vita intera, le sue forze e il suo cuore.
    Nella storia religiosa dell’ antico Israele, grande rilevanza hanno avuto i profeti con il loro insegnamento e la loro predicazione.Tra di essi, emerge la figura di Elia, ,,,significa ” il Signore è il mio Dio”……………….
    Israele cede alla seduzione dell’ idolatria
    Ci troviamo nel regno del Nord, nel IX secolo a.C., al tempo del re Acab, in un momento in cui in Israele si era creata una situazione di aperto sincretismo. Accanto al Signore, il popolo adorava Baal, l’ idolo rassicurante da cui si credeva venisse il dono della pioggia e a cui perciò si attribuiva il potere di dare fertilità ai campi e vita agli uomini e al bestiame. Pur pretendendo di seguire il Signore, Dio invisibile e misterioso, il popolo cercava sicurezza anche in un dio comprensibile e prevedibile, da cui pensava di poter ottenere fecondità e prosperità in cambio di sacrifici. Israele stava cedendo alla seduzione dell’ idolatria, la continua tentazione del credente, illudendosi di poter ” servire a due padroni” ( cfr Mt 6, 24; Lc 16,13), e di facilitare i cammini impervi della fede nell’ Onnipotente riponendo la propria fiducia anche in un dio impotente fatto dagli uomini.
    Confronto tra Elia e i seguaci di Baal
    ..I profeti di Baal, infatti, gridano, si agitano, danzano saltando, entrano in uno stato di esaltazione, arrivando a farsi incisioni sul corpo…( 1 Re 18,28). Essi fanno ricorso a loro stessi per interpellare il loro dio, facendo affidamento sulle proprie capacità per provocarne la risposta. Si rivela così la realtà ingannevole dell’ idolo:…………Ben altro atteggiamento di preghiera è invece quello di Elia……Poi il profeta erige un altare……l’altare è luogo sacro che indica la presenza del Signore,…l’altare, luogo di offerta e di sacrificio…..Elia, con la sua intercessione, chiede a Dio ciò che Dio stesso desidera fare, manifestarsi in tutta la sua misericordia, fedele alla propria realtà di Signore della vita che perdona, converte, trasforma.
    Applicazione nel presente
    Cari fratelli e sorelle,….qual’è il presente di questa storia?Innanitutto…adorare solo Dio. Dove scompare Dio, l’ uomo cade nella schiavitù di idolatrie….Secondo. Lo scopo primario della preghiera è la conversione: il fuoco di Dio che trasforma il nostro cuore e ci fa capaci di vedere Dio e così di vivere secondo Dio e di vivere per l’ altro. E il terzo punto. I Padri ci dicono che anche questa storia di un profeta è profetica, se, -dicono- è ombra del futuro, del futuro Cristo; è un passo nel cammino verso Cristo.Ci dicono che qui vediamo il vero fuoco di Dio: l’ amore che guida il Signore fino alla croce, fino al dono totale di sè….il fuoco dell’ amore brucia, trasforma, purifica, ma proprio così non distrugge, bensì crea la verità del nostro essere, ricrea il nostro cuore. E così, realmente vivi per la grazia del fuoco dello Spirito Santo, dell’ amore di Dio, siamo adoratori in spirito e in verità.
    (Estratto dell’ Udienza Generale, 15/6/2011)

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