Piccole emozioni: un gatto al sole

Padre Oliviero Ferro

Sarebbe meglio definirlo:un gatto all’ombra. In questi giorni, col sole che picchia forte, anche il gatto che frequenta il nostro cortile, ha pensato di cercare un po’ di ombra per la sua siesta quotidiana. Si è adagiato sotto una pianta, con le zampe ben distese. E dorme o forse sogna. Ma se ti avvicini, apre un attimo gli occhi. Poi, se non c’è pericolo, si riaddormenta. Non ne vale la pena di sprecare il proprio tempo con questo curiosone. Più tardi, fresco e riposato, se sarà ancora là,si vedrà cosa fare. Deluso, rientro in casa,proponendomi di tornare più tardi, sperando che sua maestà il gatto mi possa ricevere. A dirla tutta la verità, da quando lui ha scelto come postazione il nostro cortile, di topi non se ne vedono. Si vede che hanno di progetti alternativi. Qualcuno aveva deciso di entrare nella dispensa. Ma, dopo tante trappole e tanti appostamenti, il suo tempo è terminato. Forse la notizia si è sparsa in tutte le tane dei topi e la nostra dispensa è diventata pericolosa per loro. Chissà che anche loro abbiamo il topebook (il loro face book) con cui comunicarsi i messaggi! Verso le cinque del pomeriggio, ritorno in cortile per cercare il gatto. Non è più sotto la pianta,ma si è scelto il muretto come punto di osservazione. Mi vede arrivare. Si alza sulle zampe e mi guarda con i suoi occhi mezzi aperti. Chissà cosa pensa. Mi avvicino per fare amicizia. Ma lui, probabilmente pensando ai prossimi appuntamenti della serata, mi lancia un miagolio veloce e se ne scappa via in mezzo al boschetto. Insomma, come è complicato fare delle nuove amicizie. Forse, un corso di lingua gattesca potrebbe risolvere il problema?