Sapri: “Centro per la fertilità” a Vallo e “Percorso nascita–Parto fisiologico in acqua”

Il Piano Attuativo Aziendale predisposto dalla Struttura Commissariale dell’Asl Salerno, guidata dal Commissario Straordinario Maurizio Bortoletti,  prevede la realizzazione di una Rete Ostetrico-Ginecologica con l’istituzione di un “Centro per la fertilità” nel presidio di Vallo della Lucania ed un “Percorso nascita – Parto fisiologico in acqua” presso il presidio di Sapri.Le due strutture svolgeranno la loro attività in stretta connessione, in un logica di rete, e proporranno una offerta sanitaria sinergica e diversificata, anche facendo leva sulle attuali peculiarità delle strutture stesse. In questa logica si prevede un “Centro per la fertilità” a Vallo della Lucania, considerate le peculiarità e l’amenità di posizione geografica, ed un “Centro per il percorso nascita e il parto fisiologico con parto in acqua” a Sapri.Il decreto 49/2010 riguardante il riassetto della rete ospedaliera e territoriale ha definito, infatti, che “pur registrandosi un numero di parti inferiore a 500, i punti nascita dei presidi ospedalieri San Luca di Vallo della Lucania (406 parti nel 2008, 432 nel 2009) e Immacolata di Sapri (391 parti nel 2008 – 302 nel 2009) vengono mantenuti in esercizio in quanto collocati in una zona con caratteristiche geomorfologiche tali da non garantire accessi rapidi ai restanti punti nascita presenti nel territorio provinciale”.Alla luce di ciò, dall’analisi dei dati più recenti del 2010 ed in considerazione che le nuove politiche sanitarie ministeriali a breve determineranno un ulteriore incremento del numero delle nascite per poter lasciare i punti nascita in attività, considerato che il numero dei nati nel comprensorio è superiore a quello che avviene in ospedale, l’Asl ha ritenuto di avviare una politica di attrattività mirata alla popolazione femminile incoraggiandola a seguire i percorsi ospedalieri per la gravidanza, il parto e le problematiche connesse negli ospedali, incentivando il personale a corsi di formazione e arricchendo di risorse tecnologiche i Reparti di Ostetricia e Ginecologia per far si che nuove tecniche e nuovi percorsi possano giustificare ulteriormente nel tempo la persistenza di questi Reparti con una risposta d’efficienza e d’efficacia. La scelta dell’Asl Salerno, dunque, è in perfetta linea con le indicazioni ministeriali tese ad incentivare sempre di più il parto naturale, rispetto al taglio cesareo. Una procedura che, oltre al minor peso economico, assicura maggiori percentuali di sopravvivenza e riduce quelle di complicazioni sia generiche che legate all’effettuazione dell’intervento chirurgico. In Italia una donna su tre preferisce il parto cesareo al parto naturale. Nel nostro paese si partorisce chirurgicamente nel 31 per cento dei casi. Degli oltre 491.00 parti che avvengono ogni anno, più di 154.000 sono portati a termine con il taglio cesareo. Va detto inoltre che il maggior numero dei parti non avviene negli ospedali, dove normalmente si ricoverano i casi urgenti, bensì nelle cliniche private, che in genere non accolgono i casi di parti difficili o di improvvise complicazioni. Si consideri che l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che il limite massimo della percentuale dei cesarei rispetto alla totalità dei parti non superi il 10-15 %.La regione con più alto tasso di parti cesarei è proprio la Campania, con il 48%.