Nocera Inferiore: critiche al piano attuativo, il territorio non interessa a nessuno?

Il piano attuativo aziendale identifica gli elementi essenziali che costituiscono la struttura dell’azienda sanitaria. Costituisce, cioè, la risposta ai bisogni di salute della popolazione assistita. Con il piano attuativo l’Asl Salerno ha ridisegnato l’intera architettura dell’azienda, tenendo presente la limitatezza delle risorse economiche disponibili. Il piano, per la parte sanitaria, ha dato ampio rilievo agli ambiti che vanno dall’assistenza distrettuale e sociosanitaria alla prevenzione, alla salute mentale, all’emergenza-urgenza, per finire ovviamente con l’assistenza ospedaliera.Alcuni consiglieri regionali hanno però rivolto le loro critiche particolarmente se non esclusivamente all’organizzazione ospedaliera disegnata dal piano, continuando a sostenere una desueta “cultura” sanitaria che alimenta una concezione fortemente ospedalocentrica, impedendo  così un reale sviluppo della sanità territoriale. Dimenticando che, in assenza di una forte risposta dell’assistenza territoriale distrettuale, i cittadini  sono costretti a rivolgersi direttamente ai pronto soccorso degli ospedali, anche per problemi di minore entità (codici bianchi).Ciò contribuisce ad allungare le file di attesa, i disservizi e, ahinoi, talvolta i drammi o gli errori che riempiono le cronache dei giornali. E tale atteggiamento fa sorgere un dubbio: che l’insistenza sul modello ospedalocentrico sia frutto della considerazione che la gestione degli ospedali porta più voti di quella territoriale? Giova ricordare che i medici di base sono assorbiti per circa il 60% del loro tempo di lavoro da adempimenti burocratico-amministrativi di scarsa rilevanza clinica. Sembra ovvio che quel 60% di impiego, riprodotto per le centinaia di professionisti laureati in medicina sparsi sul territorio provinciale, rappresenta la cifra del tempo di lavoro clinico mancante sul territorio stesso. E che tale tempo mancante si riversa, volendo o nolendo, come aggiuntivo e necessario sugli ospedali e soprattutto sul principale centro di smistamento: i pronto soccorso. Sembra ovvio che il problema nodale è liberare i medici che lavorano sul territorio dai compiti impropri di cui sono da anni caricati, aiutarli con mezzi e personale a svolgere quel lavoro clinico per cui sono stati preparati nelle università di medicina e chirurgia. Se si vuole uscire dalla crisi che assilla la sanità regionale è perciò indispensabile invertire la rotta, abbandonando l’antieconomica cultura ospedalocentrica. L’ospedale va restituito ai degenti ed agli operatori dedicati ai livelli di più elevata complessità clinico-diagnostica e terapeutica.  Il territorio fuori dall’ospedale, con pari dignità in tutti i sensi, va restituito alla popolazione che ne deve fruire nei circuiti ordinari della salute ed agli operatori sanitari del territorio. Riposte a queste critiche le si attendono dal piano attuativo, che in via progettuale  dove prevedere interventi alternativi ai tradizionali Presidi Ospedalieri per le patologie più elementari,a attraverso modalità proprie di ospedali territoriali e strutture polifunzionali per la salute (SPS). Qui una maggiore vicinanza al territorio si dovrebbe coniugare ad un minore impiego di risorse ed a minori costi di gestione,  favorendo un pieno coinvolgimento delle fondamentali figure dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta. Siamo convinti che vada riequilibrato il fondamentale rapporto tra cure ospedaliere e cure primarie, tra cura specialistica di organi e apparati e cura alla persona nella sua unità, perché è il percorso di una sanità rispettosa dei bisogni di salute dei cittadini e possibile in relazione alle risorse disponibile.

 

Comitato Cittadini Pro-Sanità Salerno

Associazione Carol.Onlus

Nocera Inferiore

Un pensiero su “Nocera Inferiore: critiche al piano attuativo, il territorio non interessa a nessuno?

  1. quante chiacchiere…
    ma sapete almeno di cosa parlate ?

    tanto quel piano attativo, una vera schifezza scritto da incompetenti / interessati delle proprie ‘cose’, è naufragato

    andrà riscritto e per fortuna dei cittadini salernitani

    non sapete neppure di cosa parlate doveva essere un piano attuativo secondo le richieste regionali solo per gli ospedali

    invece per gli interessi di medici burocrati finti esperti di cure domiciliari e tumori (gli ‘amici’ di bassolino badate bene…!) si è solo tramutato in una specie di atto aziendale con l’unico scopo di salvaguardare le loro costose ed inutili rendite di posizione

    basti pensare che era scomparsa la geriatria e la riabilitazione nei distretti

    e la legge 32/94 ancora vigente che regola i distretti nella nostra regione ? beata ignoranza o malafede ?

    altro che piano attuativo volevano fare un atto aziendale cosa diversa e non possibile ora

    per fortuna Bortoletti se ne è accorto e lo ha bloccato

    e voi fate tante chiacchiere inutili ma non vi mettete vergogna ?

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