Pagani: Sel perplessa dichiarazioni Superiore Redentorista su Gambino

L’intervista pubblicata dal quotidiano “La Città”, edizione di lunedì 1 agosto, rilasciata dal reverendo Padre Superiore dei Redentoristi di Pagani, nella quale egli difende l’operato del sindaco Gambino, esprimendo nel contempo un giudizio negativo, arbitrario e smaccatamente di parte nei confronti delle precedenti amministrazioni, ha generato in quanti in questa città hanno fatto la scelta di stare dalla parte della legalità e del rispetto delle regole democratiche un profondo senso di costernazione e di indignazione. Come è possibile, ci siamo domandati, che un autorevole rappresentante della morale abbia potuto rilasciare queste dichiarazioni? E perché proprio in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono della Città? Ci sono aspetti e passaggi nell’intervista che suscitano interrogativi inquietanti e che, pertanto, meriterebbero di essere approfonditi. Chi ha incastrato il “sindaco buono”? È forse il prelato in possesso di notizie o di verità nascoste? Se così fosse, non sarebbe il caso di mettersi a disposizione dello Stato e delle Forze dell’Ordine che lo rappresentano? Alle quali, ci teniamo a ribadirlo, va il nostro plauso, in particolare alla Tenenza dei Carabinieri di Pagani e alla DDA di Salerno che stanno lavorando per riportare la legalità nel nostro territorio. Tuttavia quando un rappresentante della Chiesa esprime giudizi politici deve essere consapevole che quanto da egli affermato coinvolge anche l’istituzione che rappresenta. Era a conoscenza il parroco che il comitato organizzatore della Fiaccolata per la Legalità aveva chiesto ai prelati responsabili che le Chiese restassero aperte (desiderio che non è stato esaudito) e che il corteo si era sciolto pacificamente e simbolicamente proprio in piazza Sant’Alfonso? È a conoscenza la Chiesa paganese che la nostra città persevera nel triste primato di avere sindaci arrestati per camorra, di consiglio comunali sciolti per infiltrazione camorristica, di omicidi di personalità pubbliche rimasti impuniti, di omicidi di camorra? Perché la Chiesa paganese si ostina a non voler vedere? Noi abbiamo fatto una scelta chiara e netta: noi stiamo dalla parte della legalità e dello Stato, stiamo dalla parte di chi vuole vivere in una città normale, civile, democratica e pacifica. In molti territori della Campania dove più è acuto il fenomeno della criminalità la Chiesa ha scelto di rompere il silenzio e di schierarsi dalla parte dello Stato e della legalità. Numerose associazioni nazionali, di forte matrice cattolica, da anni sono impegnate nella difesa della legalità e della trasparenza della gestione amministrativa e ciò ha prodotto grandi e significativi mutamenti nelle realtà in cui operano. Perché questo non avviene nella nostra città?