Padula: “Turismo sostenibile nei siti Unesco”

Michele D’Alessio

Mercoledi  pomeriggio, 1° giugno, alle ore 16.30, presso l’Aula Consiliare della Comunità Montana della Certosa San Lorenzo in Padula, l’Osservatorio Europeo del Paesaggio, con sede nella vecchia  e dimenticata Grancia di Sala Consilina in collaborazione con CNR (Centro Nazionale di Ricerche),  Legambiente Campania e WWF  Salerno, ha presentato il Convegno sul tema “Turismo sostenibile nei siti Unesco”. L’evento si è svolto  in occasione della visita nel Vallo di Diano di una delegazione composta da 23 Sindaci di Città Cilene, interessati ai Siti Unesco Italiani, e in particolare quelli della Regione Campania. La delegazione del Sud America è stata capeggiata da Padre Ramon Bravo, già  collaboratore di Papa Wojtyla, che aveva avuto occasione, di  visitare  la Certosa di Padula nel marzo scorso su invito del Presidente Avv. Angelo Paladino dell’Osservatorio. Al Convegno hanno preso parte parecchi Sindaci dei Siti Unesco della Provincia di Salerno, accolti ed ospitati dal neo Sindaco di Padula Paolo Imparato, che alla fine del seminario hanno sottoscritto un  accordo di cooperazione tra Italia – Cile, per il reciproco sviluppo turistico dei territori Unesco. “…visto che non riusciamo a far decollare l’agricoltura del Vallo  – ha dichiarato il Presidente dell’osservatorio – forse, il turismo può rappresentare un’altra chance; e la fortuna di avere un sito UNESCO come la Certosa di San Lorenzo, può essere opportunità di sviluppo economico territoriale..”. Come hanno confermato un po’ tutti gli esperti relatori e i politici di turno presenti come, Michele Buonomo di Legambiente, Prof. Luciano Cessari del CNR, Antonio Cariello del WWF, Guido Arzano – Presidente della Camera di Commercio di Salerno e gli  assessori regionali Vito Amendolara e Severino Nappi. In Italia, ogni anno, le presenze turistiche nei siti Unesco sono 75 milioni, 4 milioni solo in Campania, che in realtà attirano l’interesse del 90% dei visitatori. Viste le aree di riferimento dell’Unesco in Campania, che sono cinque e comprendono una serie di attrattive. Nell’elenco dell’organismo che individua e gestisce il patrimonio dell’umanità figurano, oltre la Certosa di Padula,  tra gli altri, il centro storico di Napoli, la Reggia di Caserta, le aree archeologiche di Paestum, Pompei ed Ercolano. Il nuovo piano del ministero parte proprio dalla considerazione, che prevede di portare le presenze a 400 milioni, (30 milioni in Campania), per  valorizzare le eccellenze alimentari, bisogna accostarle ai luoghi protetti dall’Unesco, generando così anche un’offerta turistica integrata il cui beneficio ricade per intero sul territorio. In tutte queste zone esistono considerevoli tradizioni enogastronomiche che nel corso degli anni, grazie alla qualità delle materie prime, hanno permesso la nascita di numerose aziende.