Pontecagnano-Faiano: Pd, Sica contro i piani di zona

Il circolo cittadino del Pd di Pontecagnano Faiano, a seguito delle gravi ed improprie affermazioni rese dal Sindaco Ernesto Sica e dall’Assessore alle Politiche Sociali Lucia Zoccoli in merito alla “inutilità” dei Piani di Zona ed alla volontà di interrompere con gli stessi qualsivoglia forma di collaborazione, ha asserito: “La Giunta Sica fornisce un’ulteriore prova della sua mancata conoscenza delle leggi e degli organismi che regolano il nostro Paese. Neanche a dirlo, gli ambiti  in cui tale ignoranza si manifesta più palesemente sono quelli legati alle tematiche che meno destano interesse in questo Governo: la salute ed il benessere dei cittadini, con particolare riguardo alle fasce deboli. In più, l’Amministrazione conferma di non rispettare ed onorare il lavoro altrui, fatto di studio, impegno e sacrifici, specie considerando la grave precarietà in cui hanno per anni vissuto proprio i componenti di questa preziosa quanto bistrattata organizzazione. Va, inoltre, segnalato che dieci anni fa egli (pur vestendo un’altra casacca politica) ebbe l’opportunità, sempre in qualità di Sindaco di Pontecagnano Faiano, di proporre il nostro come ente capofila dei Piani di Zona (ruolo quasi di diritto, considerata anche la sua vastità rispetto ai 17 dell’Ambito), ma preferì delegare la gestione ed il prestigio al Comune di  Baronissi, commettendo l’ennesimo ed irragionevole errore. Onde evitare il ripetersi di azioni ed affermazioni inadeguate ed irriguardevoli, il Pd mette a conoscenza il Sindaco Sica, l’Assessore Zoccoli e tutto il loro entourage, dell’esistenza di una legge piuttosto nota ed importante: la 328/00, altrimenti detta “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” (G.U. 265 del 13 novembre 2000, attuata dalla Regione Campania  con la Legge Regionale N.11/2007, “Legge per la dignità e la cittadinanza sociale”).Tale Legge Regionale attribuisce ai Comuni (art. 10) ruoli e funzioni per la realizzazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali attraverso la forma associata in ambiti territoriali (ai sensi dell’art.19 della legge quadro 328/2000), mentre con la sottoscrizione di accordi di programma essi “adottano il piano di zona degli interventi e servizi sociali e ne garantiscono la realizzazione”. Solo in tal modo essi potranno beneficiare dell’intera  quota del Fondo Nazionale per le Politiche Sociali, fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie. Suggeriamo infine al Primo Cittadino il quale, nonostante le leggi di riferimento brevemente richiamate finora, ha dichiarato “Non stanzierò più neanche 100 lire per i Piani di Zona”, di fare un’ulteriore approfondimento, stavolta inerente all’economia ed alla politica comunitaria, per scoprire che dal 2002 la lira è stata sostituita dall’euro e che, quindi, se anche non fosse più disposto a versare dei soldi pubblici per potenziare questo strumento, certamente non sarebbero in lire”.