La data della Pasqua

don Marcello Stanzione

 Mentre la festa del Natale è sempre il 25 dicembre, la data della Pasqua non è mai lo stesso giorno. Nei primi anni di vita della religione cristiana, la data della Pasqua fu al centro di grandi dibattiti e scontri. Eusebio di Cesarea segnala che “le diocesi di tutta l’Asia pensarono, in base a una tradizione più antica, che si dovesse per la festa della Pasqua del Salvatore, il quattordicesimo giorno della luna, nel quale venne ordinato agli ebrei di sacrificare l’agnello, e che in esso fosse assolutamente necessario porre fine al digiuno, qualunque esso fosse il giorno della settimana” Anziché festeggiare il 14 Nisan (nome del mese ebraico) si impose col tempo l’uso della celebrazione domenicale. L’evento della risurrezione fu (ed è) di una tale portata che a quel giorno della settimana fu imposto (insieme col sabato) un altro nome. I nomi dei giorni della settimana ricordavano gli astri conosciuti in quel periodo, e ancora oggi i primi cinque giorni della settimana lo ricordano: Lunedì da Luna-Martedì da martedì-Mercoledì da Mercurio-Giovedì da Giove-Venerdì da Venere-Sabato (sabbata) anticamente si chiamava giorno di Saturno, dies Saturni. Domenica, il cui antico era dies Solis, giorno del sole (come confermato anche oggi la lingua tedesca Son-tag e l’inglese Sun-day), in ricordo della risurrezione di Gesù divenne dies Domenica, giorno del Signore, sulla base della testimonianza degli evangelisti (Gv 20,1; Mt 28,1; Mc 16,1; e Lc 24,1) che ricordano come quei fatti avvenissero il giorno dopo il sabato (diventando così il primo giorno della settimana nel calendario della religione cristiana). Tra i simboli che meglio rimandano alla risurrezione di Gesù c’è l’uovo di Pasqua, che difficilmente in quel giorno manca sulle tavole, anche se è ormai perso il suo valore simbolico, divenendo appannaggio del mondo consumistico. L’uovo è un potente simbolo, presente in molte religioni. Nell’antichità erano simbolo di fertilità e di vita, presenti a Roma sia durante i riti celebrati in onore di Venere che in quelli offerti alla dea Cerere, dea dell’agricoltura. Con l’avvento del cristianesimo, le tradizioni pagane vennero svuotate del loro contenuto e inglobate nel sistema monoteistico con una diversa connotazione: “Nel cristianesimo l’uovo è considerato simbolo di risurrezione, perché Cristo uscì dal sepolcro come un pulcino dall’uovo.  L’uovo di Pasqua che già nelle feste pagane di primavera simboleggiava la fertilità, assunse quindi un’accezione specificamente cristiana”. E ancora oggi, anche se con meno intensità, è possibile trovare fedeli che si scambiano uova colorate dopo essere state benedette in Chiesa. Cristo risorge la prima domenica dopo il plenilunio che segue l’equinozio di primavera. Sbagliare ovviamente la data dell’equinozio comporta di conseguenza sbagliare anche la data della Pasqua.111Per non commettere errori sulla ricorrenza della Pasqua è necessario sincronizzare la data del calendario con i tre movimenti della Terra e quelli della Luna. I tre movimenti della Terra sono: quello di rotazione a trottola che dura 24 ore da cui nascono il giorno e la notte; quello detto di rivoluzione attorno al Sole da cui nascono le stagioni; ed infine la precessione degli equinozi. Lo scienziato cattolico Aloysius Lilius, di origini calabresi,  studioso dei movimenti di Terra e Luna propose al papa Gregorio XIII due correzioni al calendario Giuliano che allora era in vigore. Lo scienziato calabrese tolse prima dieci giorni al calendario Giuliano per correggere il ritardo accumulato nei secoli precedenti, poi tolse dal nuovo calendario che sarà detto Gregoriano tre giorni ogni quattro secoli. Con il nuovo calendario promulgato da papa Gregorio XIII il 24 febbraio 1582 la data della Pasqua e l’equinozio di primavera resteranno per sempre  perfettamente sincronizzati.