Salerno: Radicali lancia il testamento biologico su Facebook

Serena Caracciuolo

Donato Salzano dei Radicali, Gerardo Calabrese Assessore all’Ambiente di SEL e Lorenzo Forte Presidente Associazione “Senza periferie” si sono riuniti stamattina presso il Punto Einaudi, in Corso Vittorio Emanuele , per affrontare le problematiche relative la legge sul testamento biologico. Come lo stesso esponente dei Radicali ha affermato, questa legge va contro il testamento biologico in quanto le volontà del malato sono subordinate a quelle del medico, quando invece l’articolo 32 della Costituzione italiana, afferma che il malato può autodeterminarsi e decidere di sospendere le cure in qualsiasi momento. Da sempre esiste il testamento biologico, dove le volontà espresse dal malato vengono rispettate, ma questa legge vigente è legata a un’ideologia medievale, violenta che vuole decidere come si può nascere e come morire. Data la condizione di incoscienza del malato, i Radicali e l’Associazione Luca Coscioni si impegnano nella battaglia della promulgazione del testamento biologico mediante i social network. Per questo motivo, sabato 19 Marzo in Piazza Portanova dalle 18 alle 21 sarà allestita una postazione internet per raccogliere le adesioni anticipate di fine vita sull’apposito account Facebook. Tutto questo per far emergere l’opinione di quel 60 % degli italiani che non vuole questa legge, che vuole autodeterminarsi, decidere quando curarsi e quando non farsi curare. Un impegno in cui il Parlamento potrà acquisire anche dati sull’eutanasia clandestina, in cui avviene di tutto”. Altro aspetto altrettanto diabolico, come afferma sempre Donato Salzano,  è dato dall’intubazione, non vista come cura bensì come un atto eutanasico. Il Presidente dell’associazione Senza Periferie, già negli anni precedenti ha consegnato il proprio testamento biologico al Sindaco di Salerno, combattendo contro l’ipocrisia con un gesto che valorizza i diritti civili della persona. A Salerno da quest’iniziativa è partito anche il referendum consuntivo,con sette proposte referendarie in cui il primo punto riguarda proprio l’istituzione del registro del testamento biologico per dare la possibilità di far accedere tutti a questo diritto. Una questione sociale, non etica dove vige l’ideologia di  come nascere e come morire.