VII concorso di Danza “Città di Salerno”, Starace miglior talento

 È il napoletano Gioacchino Storace, allievo di MariaGrazia Minopoli, stella del Centro Studi Evoluzione Danza di Quarto,  il miglior talento del VII concorso nazionale di Danza “Città di Salerno” 2011, promosso dall’associazione Futuro Danza, presieduta da Francesco Capezzuto, vero e fattivo catalizzatore dell’arte coreutica, sia dal punto di vista spettacolare con il galà internazionale, sia altamente didattico e divulgativo con l’organizzazione di stages e di questa competizione che, di anno in anno, vede elevarsi in partecipazione e qualità di performance. Gioacchino Starace, presentatosi con una coreografia della sua maestra “This bitter heart”,  ha stregato la qualificata giuria, sin dal suo apparire sul palcoscenico del Centro Sociale di Salerno, composta da, Francesco Nappa, solista del Nederlands Dans Theater, per la danza contemporanea, il coreografo Fabrizio Santi per la categoria Hip/Hop, presieduta dal ballerino Dominic Walsh, per la sezione classico, già primo ballerino dell’Houston Ballet, direttore del Dominic Walsh Dance Theater, eminenze della danza, affiancate dal critico Olga Chieffi, che ha  assegnato l’ambito premio della critica. Dopo una due giorni intensissimi, nell’ accogliente teatro del Centro Sociale, con uno staff all’altezza dell’impegnativo evento, che ha posto in condizione maestri, allievi, accompagnatori di affrontare con ogni comfort la dura competizione, svoltasi in contemporanea con stages di alto perfezionamento tenuti da Dominic Walsh e Vincenzo Capezzuto per il classico e passi di repertorio, Fabrizio Santi per l’Hip Hop, Michele Merola, Francesco Nappa e Ferdinando Arenella per la danza Contemporanea Le finali, come ha potuto appurare il numeroso pubblico in sala, così come gli assessori del comune di Salerno, Ermanno Guerra ed Enzo Maraio, che hanno inteso incontrare il vero mondo della danza, presentate da una perfetta Antonella Rotondo, hanno incoronato veramente i migliori, i quali hanno ricevuto premi in danaro, e soprattutto borse di studio e stages con prestigiosi maestri presso Oltre Danza Napoli, Billellera in Sardegna, Palermo Danza, Danza Styles a Macerata, e ancora a Forlì e ben sette borse di studio per il Villaggio della Danza di Napoli. Il premio per il Miglior Talento, rappresentato da un pezzo unico del M° D’Amato è stato assegnato all’unanimità a Gioacchino Starace, unitamente alla prestigiosissima borsa di studio del valore di 3000 euro valevole per un anno presso l’ “Agorà Coaching Project” di Reggio Emilia, diretta da Michele Merola ed Enrico Morelli. Sul palcoscenico si sono visti diversi splendidi talenti, a cominciare dalla piccola Giada Vicari, dell’Exentia di Salerno, dominatrice della categoria Baby , Floriana Santo, una moderna e ritmata “Primavera”, regina della categoria Speranza, e se non sono stati assegnati premi per gli allievi del classico, dagli allievi del contemporaneo è venuto fuori un interessante vincitore Stefano Sacco del DanzArte di Caserta e anche il premio della critica, assegnato a Livia De Francesco e Maria Chiara Pezzullo dell’Accademia dello spettacolo di Irma Cardano, con un passo a due tutto al femminile “Un’altra me” di alto lirismo. La categoria Juniores Classico è stata dominata dal Lyceum di Mara Fusco con Federica Ferraro, Bruno Fiorentino e Laura Luglio, mentre nel contemporaneo s’è imposto Stefano Nappo portabandiera dello Spazio Danza di San Gennaro Vesuviano, dinanzi a Vincenzo De Rosa e Pasquale Di Nuzzo. La massima categoria nel classico ha premiato Gianluca Mascia, della scuola Arte del Movimento,  che si è calato nei panni di Jean De Brienne protagonista di Raymonda, presentando le celebri variazioni, battendo di misura Francesca Riccardi e Francesca La Marca, mentre nel contemporaneo si è dovuto ricorrere ad un ex-aequo tra un pas de deux “We were trees”, presentato da Davide Troiani e Roberta Iacono, dell’Accademia Danza di Portici e l’intenso solo di Ferdinando Di Palma della scuola Spazio Danza, impostisi su Fabiana Lonardo dell’Accademia Danza Flegrea e Monica Cristiano, anch’essa dell’Accademia Danza Portici, con No question, un solo, firmato da Irma Cardano costruito su l’Inverno di Antonio Vivaldi, splendida prova di una interpretazione  sinestetico della musica del prete rosso in  un rapporto privilegiato fra linguaggio sonoro e poetico, realizzante un teatro di suoni, dunque, su un palcoscenico invisibile. Riguardo i gruppi corografici categoria Allievi e Speranze, primo posto non assegnato, mentre l’argento è andato alla Crazy Orchestra del Centro Sportivo Portici che ha avuto la meglio su Wave proposto dalla Valgus Dance, mentre l’Hip Hop degli Steeze Noize con Eyes On fire, ha avuto la meglio sul Passo a quattro Sleepleess dell’Accademia Vesuviana e su Treffen danzato dalla Performance di Taranto. Ai premi di categoria la giuria ha aggiunto il premio del pubblico assegnato al piccolissimo ballerino classico Francesco Mazza, il premio Pas de deux conquistato da Roberta Iacono e Davide Troiano e alle coreografe emergenti Marilena Caputo e Simona Marigliano.