Roma: presidio contro le pellicce Oipa e Aaf

Oipa e Aaf continuano la loro azione di denuncia contro il mercato delle pellicce. Ieri sabato 5 febbraio dalle 14.00 alle 19.00 a Roma in via del Corso si è tenuto un presidio per denunciare la crudeltà di questo tipo di “abbigliamento”.Le volontarie hanno realizzato per l’occasione un’istallazione ad alto impatto finalizzata a evocare la sofferenza e la morte degli animali cosiddetti ‘da pelliccia’, brutalmente uccisi e scuoiati in nome della vanità. Sono stati appesi a un cordone con delle mollette, come fossero panni stesi,dei bordi in pelliccia animale appositamente “insanguinati” con vernice rossa a ricordare la loro origine cruenta e crudele. Sotto, alcune ciotole trasparenti, accompagnate dalla scritta ‘volete anche questo?’, disposte per raccogliere simbolicamente il ‘sangue’ che grondava dalle pellicce appese. Tutti i colli di pelliccia esposti sono stati donati alle associazioni da persone che, dopo aver preso coscienza dell’orrore celato dietro al morbido pelo, si sono amaramente pentite di averli acquistati. Il mercato delle pellicce continua purtroppo a prosperare soprattutto a causa degli inserti in pelliccia che ornano cappucci, polsini e risvolti, acquistati spesso del tutto inconsapevolmente, senza conoscerne l’origine: quella di animali uccisi, scuoiati vivi o per mezzo di scosse elettriche, dopo una lenta agonia.  Per questo è stata focalizzata l’attenzione proprio sui “colli in pelliccia”.  Centinaia le firme raccolte per la petizione OIPA che chiede la chiusura definitiva degli allevamenti di animali “da pelliccia” in Italia. Inoltre ben quattro persone, nel corso del pomeriggio sono state convinte dagli attivisti a liberarsi del bordo di pelliccia della propria giacca. In alcuni casi sono state le stesse persone a voler imbrattare personalmente con lo spray rosso il collo di pelliccia donato, che si è andato ad aggiungere quindi a quelli già presenti nella macabra esposizione. Una sorta di rituale purificatorio mirato a far sentire il partecipante realmente riscattato da questo mercato macabro e inutile. Due volontarie ‘presidiavano’ l’installazione travestite da cavernicole, per mettere in evidenza, con lo slogan “Nel XXI secolo ancora avete addosso una pelliccia? Avete dimenticato di portare con voi la clava!“, l’aspetto anacronistico di tali ornamenti in un tempo in cui esistono materiali alternativi cruelty free, caldi e realmente eleganti. Le stesse volontarie hanno dato indicazioni, attraverso un’analisi visiva e ‘tattile’, sull’origine, animale o ecologica, dei bordi di pelliccia di quanti volevano sincerarsi di non avere addosso capi di abbigliamento macchiati di sangue.