Salerno: Federazione Sindacati Indipendenti, Sanità, nuovo piano, nuovi problemi
La scrivente O.S. , suo malgrado , è costretta ad intervenire – per l’ennesima volta – su di una elaborazione del P.A.T. della Azienda Sanitaria della Provincia di Salerno che in alcuni tratti presenta innumerevoli problemi di applicazione e di considerazione di fatti e circostanze che sembrerebbero non essere conosciuti da chi lo ha edito .E’ , altresì , da sottolineare che alcuni di tali “problemi” potevano essere risolti concertando o , in alternativa , trattando preventivamente con le parti sociali : è proprio il caso questo dell’ utilizzo nel Piano del POCT (POINT OF CARE TESTING) per gli esami di laboratorio nei Pronto Soccorso della Provincia (ora PSAUT) . Infatti l’attività del tecnico di laboratorio ( la quale prevede la preparazione della campionatura , la lavorazione del campione presso il macchinario e la refertazione da compiersi insieme al medico per la valutazione) è attività in sé obiettivamente complessa e nell’ambito della stessa onde garantirne la qualità e l’attendibilità , e verosimile individuare anche una necessaria funzione di vigilanza e controllo del macchinario a disposizione , di qualunque tipo esso sia . Nel caso di specie si paleserebbe come attività tipica del Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico (sicuramente – come affermato nel Piano – per sopperire a carenze di organico secondo criteri di risparmio di spesa non sempre condivisibili ) sia stata impropriamente parcellizzata , attribuendosi a personale non di laboratorio ( Infermieri ? o Medici non appartenenti alla Medicina di laboratorio ?) , con compiti vicari in assenza del tecnico stesso , la fase più strettamente materiale della ampia sequenza, il tutto in un contesto di generica vigilanza sul corretto funzionamento del macchinario : sussistono pertanto seri dubbi che si tratti di compiti già riconducibili ai profili professionali non di Laboratorio . Proprio in ragione di ciò , la scrivente O.S. ritiene , anche perché sulla stessa fattispecie più volte si è già espressa la Magistratura del Lavoro , che debba essere depennata interamente dalla proposta di Piano Attuativo l’ipotesi di far utilizzare il POCT da personale non di Laboratorio . Alla stessa stregua è da considerare l’utilizzo della “refertazione a distanza” per le immagini radiografiche del tutto illegittima e pericolosa e potenzialmente fonte di danno non risarcibile in capo agli esecutori di tali manovre , i quali si troverebbero esposti , in caso di negligente esecuzione dei compiti impropriamente assegnati a forme esclusive e/o concorsuali di responsabilità civile e penale.
Rolando Scotillo