Roccadaspide: Documento Attuativo Aziendale inviato alla Struttura Commissariale per il Piano di Rientro del Settore Sanità della Regione Campania-Ospedale Civile di Roccadaspide

Egregi Signori, ho appreso oggi del documento emarginato in oggetto, con cui viene decretata la chiusura del P.O. di Roccadaspide. Ho informato immediatamente tutti i Sindaci del comprensorio, i quali, come me, si sono  chiaramente allarmati e mi hanno immediatamente comunicato tutta la loro disponibilità ad assumere qualsiasi iniziativa. A nome mio, ma prima ancora di questi Sindaci, devo subito manifestarVi tutto il rammarico e la profonda amarezza per la decisione assunta, che trovo sconcertante, abnorme e fortemente lesiva del costituzionale diritto alla salute di tutto il territorio della Valle del Calore, degli Alburni e dell’Alento, e chiaramente di tutta la popolazione di questa parte del Sud di Salerno. Non credo debba ricordarVi nuovamente le ragioni e i motivi della necessità di garantire e mantenere in vita la struttura di Roccadaspide, né per vero la profonda sperequazione che è stata prevista tra P.O. e P.O., tra territori e territori. L’ho già fatto in una serie infinita di lettere, di relazioni, di comunicazioni, di appelli ed istanze a vario titolo indirizzate a tutti gli Organi investiti della questione, ampiamente divulgate dai mezzi di stampa. L’ho fatto, inoltre, insieme a Voi, in tutti gli incontri pubblici che si sono tenuti sull’argomento, in particolar modo in queste zone. E proprio nel corso di questi incontri pubblici abbiamo ricevuto dalle SS.LL. grandissime rassicurazioni sul fatto che l’Ospedale di Roccadaspide, per la specificità del suo territorio, per gli indicatori che presentava, per la funzionalità e l’organizzazione pressoché ottimale, per le professionalità che vi operano, per la capacità di non incidere sulla spesa, non sarebbe mai stato  ridimensionato, men che mai chiuso. Addirittura era stato da Voi riferito, in modo espresso e chiaro, che per le predette ragioni andava potenziato, come per vero aveva già fatto il Sub Commissario Zuccatelli con la prima proposta di Piano. Le dichiarazioni rese agli organi di stampa da pressoché tutti Voi erano le medesime: Roccadaspide andava tutelato e garantito per tutti i motivi che erano stati analizzati: condizioni geomorfologiche del territorio, enorme lontananza dagli altri presidi ospedalieri, rete stradale deficitaria, territorio montano, struttura che non incideva sul disavanzo e rispettava i parametri di legge, popolazione prevalentemente anziana, etc. etc…Eravamo tutti certi, quindi, che mai l’Ospedale di Roccadaspide sarebbe stato toccato, proprio fidando sulle Vs. dichiarazioni e sulla Vs. competenza, ma soprattutto sulla Vs. capacità di garantire condizioni di equità e di giustizia, oltre che naturalmente, dalle varie precedenti decisioni che erano state assunte e con le quali venivano riconosciute le suesposte motivazioni. Oggi, invece, con il Documento Attuativo Aziendale che è stato trasmesso alla Struttura Commissariale per il Piano di Rientro del Settore Sanità della Regione Campania  l’Ospedale di Roccadaspide viene di fatto soppresso. E’ una ingiustizia manifesta e che sarà gridata da tutto un territorio. E’ un fatto che non potrà essere accettato e che non sarà accettato. E’ un vero e proprio sopruso che viene perpetrato a danno di cittadini onesti e di territori virtuosi. Qui siamo all’ennesima affermazione dell’ingiustizia e della disuguaglianza; della conferma che esistono Cittadini di serie “A” e Cittadini di serie “B”; della inaccettabile regola, ormai invalsa,  per cui c’è chi deve essere premiato senza avere diritto e merito e chi, pur avendo sacrosanti diritti, deve essere penalizzato e abbandonato al suo destino. Ma questo modo di fare non è di un Paese civile. Non è di una Italia giusta. Con questo atto vengono tradite tutte le ragioni del buon senso, della giustizia e dell’equità. Ma soprattutto viene sancito che queste popolazioni, questi territori, forse perché elettoralmente deboli, non hanno diritto alla salute, non hanno cioè diritto al primario tra i diritti, che la costituzione garantisce a tutti, soprattutto ai più deboli. E tutto questo avviene nel chiuso di una stanza, senza la benché minima spiegazione e partecipazione dei rappresentanti del territorio e dei cittadini, ai quali era stato buttato solo fumo negli occhi allorquando veniva loro riferito che il P.O. di Roccadaspide sarebbe stato potenziato (SIC!). Ma quali sono le ragioni tecniche, le ragioni economiche, le ragioni politiche di questa scelta, di questa assurda decisione?! Spiegatele ai cittadini di queste terre, spiegatele ai Sindaci e ai rappresentanti degli Enti locali, spiegatele a questi territori. Non ritenete che dopo tutto quello che in questi mesi vi è stato, dopo le Vs. dichiarazioni, le Vs. rassicurazioni, le Vs. manifestazioni delle indubbie ragioni tecniche per cui il P.O. di Roccadaspide doveva essere garantito, che avete reso pubblicamente, questi cittadini e queste popolazioni non abbiano diritto di sapere il perché. E spiegare anche perché altri P.O. che non presentavano e non presentano i requisiti di Roccadapide, che non rispettavano e non rispettano i parametri imposti dalla legge, che distano tra loro solo pochi Km. e che hanno reparti tra loro doppioni, debbano essere mantenuti in vita o addirittura potenziati?! Ritengo che questa decisione non potrà in alcun modo passare come “imposta”. Noi non accetteremo che per l’ennesima volta ci si imponga di arrangiarci e, se del caso, di morire. Non lo consentiremo. Questa volta non lo consentiremo, costi quel che costi.  Vorrei anche dirVi, per l’onestà intellettuale che mi caratterizza, che se queste mie parole possono sembrarVi dure non ve ne abbiate. Sono le parole di un rappresentante di un territorio che da sempre ha subito oltraggi, offese, discriminazioni, ingiustizie e prevaricazioni. Ed è per questo motivo che Vi chiedo ufficialmente, a nome di tutti i Sindaci del Comprensorio, di avere un immediato incontro con Voi tutti, presso la Provincia di Salerno o altra sede che riterrete di indicare, perché credo che sia giusto che prima di assumere decisioni così drastiche, che incidono così pesantemente sulla sorte di interi territori e popolazioni, i rappresentanti di questi territori e di queste popolazioni dicano la loro e siano ascoltati. Sono, altresì, fiducioso che da questo incontro potrà conseguirne un elemento di positività e di speranza, perché personalmente mi rifiuto di pensare che la scelta contenuta in questo atto aziendale sia la scelta giusta e la scelta che Voi avallerete. In attesa di un Vs. pronto riscontro, cordiali saluti.

Roccadaspide, lì  01/02/2011

                                                                                   Girolamo Auricchio