Regione: Pica “Subito legge per contrastare mobbing”

“Nel nostro Paese si parla ancora poco di mobbing, sebbene i dati posso considerarsi alquanto preoccupanti. Infatti, il mobbing sul posto di lavoro rappresenta un problema rilevante per la manodopera europea, anche in considerazione dei costi che sono considerevoli, sia per il lavoratore che per l’organizzazione. In tal ottica il mobbing dovrebbe essere considerato un comportamento non etico, oppressivo e pertanto inaccettabile nell’ambiente di lavoro”.Questa l’introduzione della relazione presentata stamani dal Presidente della IV Commissione speciale regionale, Donato Pica, nel corso del convegno “Mobbing. Dignità del lavoro e strategie di contrasto”, svoltosi al Salone Genovesi della Camera di Commercio di Salerno. All’incontro hanno partecipato tra gli altri, come Domenico Della Porta (Docente medicina del lavoro Università di Salerno, Giovanni Nolfe (Centro Psicopatologia del lavoro Asl Na), Nicola Botta (Psicologo e Psicoterapeuta Asl Salerno), Rosaria Saturno (Avvocato Giunta Regionale Campania), Ippolita Laudati (Magistrato Sezione Lavoro Tribunale Salerno), Lucia Senesi (Consigliera di parità Provincia di Salerno) e Rocchina Staiano (Docente medicina del lavoro Università di Teramo), la vice presidente della commissione regionale Sanità Anna Petrone e la Vice Presidente della commissione pari opportunità della provincia di Salerno Martina Castellana, tutti esperti del settore che da anni operano nel campo per lo studio, l’analisi, la prevenzione e il contrasto del fenomeno del mobbing. A tal riguardo il Presidente Pica ha tenuto a analizzare i risultati del monitoraggio effettuato dall’Ispesl (l’Istituto per la prevenzione e la sicurezza del lavoro), dove su 21 milioni di lavoratori le vittime del mobbing ammontano a circa un milione e mezzo. Il fenomeno è più presente al Nord (65%) e colpisce maggiormente le donne (52%). Le categorie più esposte risultano gli impiegati (79%) e i diplomati (52%). Per quanto riguarda la durata delle azioni mobbizzanti, il 40% dei casi ha durata da un anno a due anni; il 30% dei casi oltre due anni; il 27% dei casi da sei mesi a un anno. Dallo stesso studio emerge che nell’Unione europea le persone vittime di vessazioni sul posto di lavoro sono circa 12 milioni, pari all’8% degli occupati. In testa alla classifica dei Paesi dove più numerosi sono i casi di mobbing si pone l’Inghilterra (16,3%), segue poi la Svezia (10,2%), la Francia (9,9%), Irlanda (9,4%), la Germania (7,3%). L’Italia, con il suo 4%, si pone al di sotto della media europea. E allora che fare? Come prevenire il mobbing sul posto di lavoro? Per Pica “La prevenzione del mobbing è un elemento chiave se si vuole migliorare la vita lavorativa ed evitare l’emarginazione sociale. È importante intervenire tempestivamente contro un ambiente di lavoro devastante e i datori di lavoro non devono aspettare che siano le vittime a lamentarsi”. “La prevenzione deve passare per forza di cose – aggiunge ancora Pica – attraverso alcune incisive strategie, come il miglioramento generalizzato dell’ambiente di lavoro psicosociale, lo sviluppo di una cultura organizzativa i cui standard e valori siano contro il mobbing e la formulazione di una politica contenente orientamenti chiari per interazioni sociali positive”. “Ma al pari della prevenzione – ricorda Pica – bisogna puntare anche su una maggiore efficacia della legislazione, attraverso l’approvazione di norme, leggi e misure per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori”.“Attualmente l’Italia – ricorda Pica – non ha adottato una legislazione specifica in materia di mobbing sul posto di lavoro, mentre la Regione Campania, prima nel nostro Paese, ha istituito in questa ultima legislatura una Commissione speciale, per il Mobbing e contro ogni forma di discriminazioni. I lavori della commissione – prosegue – sono iniziati a maggio di quest’anno con le audizioni delle parti sociali interessante e tutte le pubbliche istituzioni che si occupano del fenomeno mobbing. A settembre abbiamo istituito il tavolo tecnico, che dopo una prima fase di monitoraggio e raccolta dati, ha avviato i lavori per l’elaborazione di una proposta di legge regionale che – conclude Donato Pica – dovrà avere il compito di tutelare l’integrità psico-fisica della persona sul luogo di lavoro, promuovendo azioni ed iniziative volte a prevenire e contrastare l’insorgenza e la diffusione di fenomeni di molestie morali, persecuzioni e violenze psicologiche sui luoghi di lavoro, più comunemente denominate mobbing”.