Campania: Ens “La politica litighi meno e garantisca pari opportunità ai sordi”

Riconoscere e applicare concretamente i diritti dei sordi per una comunicazione integrata  che garantisca l’utilizzo  costante della lingua italiana dei segni attraverso i mass media e favorendo un’integrazione reale nei differenti contesti di vita dei non udenti.  Succede  di vedere in televisione, nei convegni, all’università un interprete che, muovendo le mani, traduce le parole in Lingua dei segni oppure dà la voce ad una persona sorda segnante – dichiara Camillo Galluccio, presidente Ens Campania – Quei rapidi movimenti delle mani, i segni, sono una vera e propria lingua, con una grammatica e una sintassi, sia pure diverse da quelle delle lingue vocali” .  Per l’Ente Nazionale Sordi della Campania vi sono però limiti ai diritti dei non udenti che si ritrovano molto spesso sfavoriti e non integrati nella quotidianità con il rischio di un isolamento che conduce a seri problemi sociali ed umani. “Ecco perché abbiamo salutato con soddisfazione la realizzazione di un programma di comunicazione per non udenti  dell’Asl di Benevento – continua Galluccio – un servizio che consentirà ai circa cinquecento sordi della provincia di ottenere riscontri certi alle esigenze dei cittadini sordi”. Sono ancora molte però le difficoltà per i sordi in Italia ed in Campania. Dalla sede regionale dell’Ens si snocciolano dati allarmanti.  Per Camillo Galluccio: “E’ assurdo che il nostro paese firmi un trattato internazionale sui diritti delle persone disabili alle Nazioni Unite e poi non riesca ad approvare un testo di legge che è stata sollecitata anche dalla Comunità Europea e che consentirebbe di garantire pari opportunità ai sordi. Sono settantamila i sordi in Italia e circa seimila nella sola Campania. Il ddl lis che consentirebbe di utilizzare strumenti  di accesso alla comunicazione con la pubblica amministrazione è ancora bloccato alla Commissione Bilancio della Camera. Non va meglio per il Fondo Sociale, che nel biennio 2008/2010 ammontava a 3 miliardi e 143 milioni di euro mentre nel biennio 2011/2013 lo stesso fondo prevede 332 milioni di euro, con una riduzione in 6 anni di 15 volte il valore di partenza. “Con questi penosi dati si evince cosa il nostro paese fa per garantire diritti a chi ha un handicap e non va meglio nella nostra Campania- dichiara Galluccio- dove non è stato ancora approvato il prosieguo del progetto di assistenza post scolastica domiciliare, che ha favorito negli ultimi anni un migliore apprendimento delle lezioni scolastiche, evitando così il fenomeno della dispersione scolastica che colpisce un numero elevato di ragazzi sordi che vivono emarginati il loro percorso didattico, non avendo il giusto supporto.