Vallo Di Diano: “Il maltempo non ci abbandona le istituzioni sì”

Michele D’Alessio

“…Uguali sostegni alle regioni colpite dal maltempo – ha dichiarato il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, che  Martedì  23 novembre ha visitato oggi le zone alluvionate della provincia di Salerno (precisiamo solo la piana del Sele ) – Riterrei molto ingiusto che, a fronte di degli ingenti danni provocati dal maltempo nelle scorse settimane, si verificassero differenze nei sostegni finanziari alle diverse regioni che continuano a essere colpite giorno dopo giorno”. Fino adesso le differenze ci sono state e si vedono … nella breve  tregua  o clemenza del Tempo, abbiamo visitato anzi rivisitato i luoghi  alluvionati, mentre il Comune di Sala Consilina fa la conta dei danni causati alle aziende, che si sono verificati nei giorni scorsi, causati dallo  straripamento del fiume Tanagro. Il maltempo che avversa l’intero territorio  del Vallo di Diano, da giorni,  continua a preoccupare;  non si prevedono dei miglioramenti meteorologici, anzi dalle previsione del Dipartimento della Protezione Civile, nei prossimi giorni, si ha tempo nuvoloso o molto nuvoloso con piogge o rovesci sparsi. I fenomeni risulteranno anche a carattere temporalesco sulle regioni tirreniche per questo fondato timore, anche in ricordo della alluvione dei giorni scorsi, del 1993 o del 1985 per parlare dei più recenti. E’ noto a tutti, (anche ai maggiori Enti di tutela Territoriali)  infatti, da uno studio fatto nel 2006 da Nicoletta Santangelo,  Antonio Santo e Paola Isabella Faillace (Dipartimento di Scienze della Terra, Università di Napoli – Dipartimento di Ingegneria Geotecnica) sulla Valutazione Della Pericolosità Alluvionale delle Conoidi (in geologia: conoide alluvionale o cono alluvionale è un corpo sedimentario costituito da un accumulo di sedimenti clastici, con forma caratteristica a ventaglio, sono situate tipicamente nella fascia di raccordo tra la montagna e la pianura, la cosiddetta fascia pedemontana) del Vallo Di Diano, il rischio alluvioni è molto alto, tanto che dei 27 Conoidi controllati  la maggior parte rientra  tra le classi  H3  e H4  ( sono state definite quattro differenti classi di pericolosità relativa, comprese tra un alto grado (H4) ed un basso grado H1). La maggior parte delle conoidi studiate ricade nelle classi H4 ed H3 e per almeno 8 di esse sussistono anche situazioni di alto rischio, legate all’interazione con centri urbani e altre infrastrutture, tra cui quelli di Sala  Consilina  presentano i punti più critici in cui possibili esondazioni potrebbero raggiungere la rete autostradale e il fiume Tanagro: da ciò possiamo dedurre facilmente la friabilità del nostro territorio. Sì, la situazione, anche se molto lentamente sta migliorando, anche se negli occhi e nella testa della gente,  resta sempre la paura, il terrore, lo spavento…e in questi giorni, queste sensazione si moltiplicano ancora di più, perché permane incancellabile ancora la paura del terremoto dell’80.  “…nonostante la buona volontà del Consorzio di Bonifica  – ci dicono gli allevatori della zona Sant’Agata e San Giovanni di Sala Consilina –  ci sono, ancora,  corsi d’acqua imbrigliati, lasciati invasi da detriti d’ogni genere, spesso usati come discariche. Le barriere provvisorie del Consorzio posizionate nei giorni scorsi sull’argine del fiume Tanagro, non hanno retto e i terreni circostanti  si sono allagamenti, in alcuni punti il Tanagro è  al limite dei livelli di guardia. Abbiamo superato il limite, a parte qualche piccolo lavoretto di pulitura, non si è fatto niente,  il personale degli  Enti, come il Consorzio, il comune, la Comunità Montana , va e viene, avanti e indietro, però come vedete i fiumi sono tutti sporchi…ci dicono solo che ancora non possono far niente…”  Lasciati gli allevatori, nella  comprensibile rabbia, ci mettiamo in contatto con qualche  di Ente  di competenza,  che  con molta gentilezza e disponibilità ci fa sapere sia il Consorzio che la  C.M. “…comprendiamo la rabbia dei contadini, soprattutto, quelli che hanno perso tutto, ma stiamo lavorando seriamente,  i danni sono ingenti e la Burocrazia è tanta. Per la messa in sicurezza del Tanagro e la manutenzione, non abbiamo ricevuto ancora, nessuna autorizzazione ad intervenire dalla Regione Campania ne il Consorzio di Bonifica ne la Comunità Montana, essendo il Tanagro un fiume ad interesse Regionale e il Governo Regionale che deve autorizzare  sia l’Ente ad intervenire e sia il finanziamento da attuare, noi, attualmente, stiamo momentaneamente tamponando la situazione  al meglio…e ci prendendo colpe che non meritamo…” Ci chiediamo ma quanto tempo ancora dovrà passare, per  avere l’autorizzazione da intervenire?  Anche se tra una lite e l’altra è già da tempo che è  stato dichiarato lo stato di calamità da parte del Ministero?  Stando a voci ufficiali ed esperte ci vogliono ancora 50- 60 giorni ( cioè non prima dell’anno nuovo) per  iniziare i lavori di ripristino del Tanagro? Eppure a noi sembra palese chi deve intervenire, leggendo lo statuto  tra le funzioni dell’Ente che riportiamo integralmente  – Art. 4 – Funzioni – Il Consorzio esplica le funzioni ed i compiti che gli sono attribuiti dalle leggi statali e regionali, ovvero che siano comunque necessari per il conseguimento dei propri fini istituzionali. In particolare provvede a: a) la sistemazione e l’adeguamento della rete scolante, la captazione, raccolta, provvista, adduzione e distribuzione d’acqua ad usi prevalentemente irrigui, nonché la sistemazione, regimazione e regolazione dei corsi d’acqua di bonifica ed irrigui ed i relativi manufatti; q) la realizzazione degli interventi e dei ripristini conseguenti a danni discendenti da calamità naturali o eccezionali avversità atmosferiche. Ritornando alle parole di Galan“…Uguali sostegni alle regioni colpite dal maltempo”, direi forse lo Stato non  fa differenza tra le Regioni, ma la Regione  fa ed ha sempre fatto differenza tra i territori, anche in quelli colpiti dal maltempo.

 

 

 

 

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