I rischi della liberalizzazione delle reti Wi-Fi

 Alessio Ganci

Le reti Wi-Fi pubbliche, anche se non propriamente diffuse su tutto il territorio italiano, consentono un accesso ad Internet gratuito nelle aree coperte. Tuttavia, come i provider devono prendere misure di sicurezza per identificare gli utenti e tracciare le connessioni effettuate, anche gli internet-point devono registrare gli utenti che si collegano, in aggiunta devono tracciare anche ogni singola attività compiuta in Rete. Tutto ciò per contrastare la criminalità ed il terrorismo internazionale, secondo il Decreto Pisanu. A partire dal mese di gennaio del prossimo anno, secondo il nuovo Decreto emanato dal Ministro degli Interni Roberto Maroni, verranno rimosse tutte le restrizioni di accesso imposte in precedenza. Pertanto, tutte le misure di sicurezza atte a contrastare il terrorismo internazionale e la criminalità verranno cancellate. Se la notizia rende contenti tutti gli utilizzatori abituali della tecnologia Wi-Fi, è altrettanto vero che i rischi determinati da questa scelta sono scontati. Verranno decise altre forme di sicurezza, tuttavia l’identificazione dell’utente che si collega risulta una misura indispensabile per contrastare reati in Rete. Ecco quindi che anche in ambito informatico si ripercuote la stessa problematica presente nella fornitura di servizi di telefonia: per l’accesso alle cabine telefoniche (che restano tuttora diffuse, nonostante l’utilizzo dei cellulari) non viene richiesto alcun identificativo, accedendo con una tessera telefonica o utilizzando delle monete si telefona in anonimato, senza che dei tabulati telefonici vengano associati ad un utente. A che servono le misure anti-terrorismo se poi ci sono dei sistemi non protetti?

 

 

Un pensiero su “I rischi della liberalizzazione delle reti Wi-Fi

  1. Sono perfettamente in accordo con il giovane autore. Ma come si fa a liberalizzare l’accesso agli internet point nel nostro paese, con tutta la corruzione che c’è in giro? per non parlare di peggio. Che sia un ragazzo ad intuire questi pericoli, fa onore alla sua intelligenza e alimenta la speranza di vivere in un mondo più sano.
    Complimenti giovane redattore
    Riccardo

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