Salerno: Radicali, Salzano, morto in cella Giuseppe Salemme

Dichiarazione di Donato Salzano“Aveva 59 anni Giuseppe Salemme, era stato trasferito da poco da Villa Chiaruggi a Nocera Inferiore dov’era in detenzione domiciliare – ma perché mai! – al Carcere di Fuorni. Chiaramente incompatibile con il regime carcerario, visti i suoi evidenti problemi psichici e per di più sofferente di scompensi cardiaci. A Fuorni si muore per tre cause: suicidi, fame e di malasanità. I malati di mente documentati con cartella clinica (senza tener di conto ancora di quelli non censiti) sono la metà di una popolazione carceraria stipata nel doppio dei posti disponibili per legge. I nuclei di nuova Shoah italiana presenti nelle carceri hanno fatto l’ennesima vittima. Per questo Marco Pannella è in lotta da trentuno giorni, sta conducendo un lungo e duro sciopero della fame e soltanto da ieri a sospeso quello della sete, portato avanti per ben quattro giorni. Ma i radicali sono e sanno essere ancora speranza per questo martoriato Paese. Spes contra spem!”