L’angolo del Racconto: Storia di Flora e Fiorello

Li avevano chiamati Fiorello e Flora. Erano nati insieme, anche se da padri e madri differenti. Lei, Flora, una splendida margherita. Lui, Fiorello, un semplice “non ti scordar di me”. A chi voleva, raccontavano volentieri la loro storia. Tutto era cominciato in un bel giorno di primavera. Qualcuno li aveva seminati in un campo, là sulla collina dei conigli. Nessuno li conosceva, ma c’era già chi pensava a loro. Erano andati fino in fondo e poi piano piano le loro radici cominciarono a prendere forma. Le gocce di rugiada davano loro forza. Finchè un bel giorno fecero capolino nel campo dove incontrarono i raggi del sole. Si stropicciarono un po’ gli occhi e si dissero che era bello vedere e essere illuminati da quella splendida luce. La vita cominciava a scorrere dentro di loro. Erano lontani l’uno dall’altra. Non si conoscevano ancora. Ma si accorgevano che crescevano. Le gocce di pioggia portavano loro la freschezza di una vita nuova. Giorno dopo giorno il loro stelo diventava più robusto. Ogni tanto qualche coniglio  veniva a controllare la situazione. Veramente, erano i più piccoli che per gioco addentavano quelle cose verdi che c’erano intorno a loro. A volte Fiorello e Flora si lamentavano, dicendo che volevano crescere in pace. I coniglietti allora mettevano la testa tra le zampette per scusarsi e poi ricominciavano il loro gioco. Piccoli, ma dispettosi. Ma crescendo, qualcosa cominciava ad apparire. Non erano più un bastone verde su cui i coniglietti si appoggiavano durante i loro giochi. Ora le foglie diventavano le loro mani, che raccoglievano la rugiada del mattino. Qualche insetto veniva già in esplorazione per curiosare chi mai stesse crescendo con quelle foglie così belle. Forse pensavano di poter costruire la loro casetta. Ma Fiorello e Flora, anche se contenti di tutte quelle attenzioni, dicevano che non erano  cresciuti abbastanza. Volevano essere lasciati tranquilli. Un po’ di pazienza  e poi tutti avrebbero visto di che cosa erano capaci. Ormai il sole di maggio era diventato più caldo. E così un bel giorno, Flora e Fiorello si trovarono con qualcosa in testa. Era una cosa meravigliosa. Chi aveva dei petali bianchissimi e chi un colore blu cielo. Insomma erano pronti per la sfilata sulla collina dei conigli. Venne scelto il posto migliore, dove tutti potevano vedere. Il coniglio più anziano diede il via e tutti i fiori cominciarono a sfilare. Il complessino delle Cicale cominciò a cantare delle melodie meravigliose. Nelle parole, si sentiva il desiderio di vincere le difficoltà della vita. Finalmente arrivò il turno di Flora e Fiorello. Mano nella mano, sfilarono sotto gli applausi di tutti gli abitanti della collina. Alla fine, fu chiesto loro di dire qualcosa. Flora,molto emozionata, lasciò la parola a Fiorello. Egli ricordò a tutti la loro storia, cominciando dalle radici, passando per lo stelo e le foglie, fino a diventare dei fiori meravigliosi. E non dimenticò di ringraziare chi li aveva aiutati a crescere: dal sole all’acqua, diventando un appoggio per tanti insetti. Allora, anche loro, potevano cantare la loro gioia insieme a tutti gli abitanti, compresi i coniglietti dispettosi di cui erano diventati inseparabili amici.

(sacro monte di Varallo Sesia-Vc 14-7-2010)