Salerno: Squadra Mobile, custodia cautelare

Alle prime ore dell’alba di oggi la Squadra Mobile di Salerno ha eseguito  4 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, dr.ssa Anna Laura Alfano per il reato  di associazione per delinquere finalizzata all’ingresso clandestino di donne extracomunitarie nel territorio dello Stato Italiano ed alla loro induzione alla prostituzione mediante la riduzione in schiavitù, avente carattere transnazionale, promossa, diretta, organizzata e composta da cittadini albanesi, rumeni e italiani, con basi operative in Italia nelle province di Napoli, Caserta e Salerno, nei confronti di: Stralaj Fatmir, di  anni 32, di nazionalità  albanese; Qoshja Nertila, di anni 25 di nazionalità albanese; Pugliese Felice, di anni 33; mentre nei confronti di C.V., di anni 67 e’ stata notificata la misura del divieto di dimora in Campania. I provvedimenti eseguiti nei confronti degli stessi, rappresentano l’epilogo di una lunga e laboriosa attività investigativa da parte della Squadra Mobile e abilmente  coordinata dalla  procura della repubblica di Napoli   e dai sostituti procuratori dott. Conso e De Marco. Nel corso delle indagini effettuate, sia con metodologie investigative tradizionali che con l’ausilio di attività tecniche, sono stati raccolti elementi inconfutabili di prova a carico dei predetti  che   hanno  permesso di accertare l’esistenza di un’organizzazione criminale con ramificazione all’estero, costituita, promossa e diretta da cittadini stranieri, albanesi e romeni, coadiuvati e collaborati da cittadini italiani, finalizzata alla riduzione in schiavitù ed alla tratta di giovani donne provenienti dall’ est  Europa da destinare al turpe mercato del sesso, con conseguente loro successiva immissione a Salerno e provincia, ricavando profitti dal loro meretricio.  In particolare l’organizzazione con base in Albania provvedeva a reclutare giovani ragazze con il miraggio di un lavoro regolare  le quali,  una volta arrivate in Italia, venivano private dei documenti, sottoposte a violenze sia fisiche che sessuali e costrette a prostituirsi sul litorale salernitano. Nel corso delle indagini è emerso in particolare il ruolo di Qoshja Nertila la quale, oltre ad esercitare la prostituzione, aveva anche il compito di controllare le ragazze dalle quali si faceva consegnare il denaro al termine delle prestazioni richiedendo l’intervento di  Stralaj Fatmir allorquando bisognava intervenire in maniera violenta. Gli arrestati dopo le formalità di rito sono stati condotti presso la locale casa circondariale a disposizione dell’A.G. procedente. Sono tuttora attivamente ricercate altre  sei persone di nazionalità rumena ed albanese che, però,  già da tempo risultano essersi allontanate dal territorio italiano.