Vita di Missione: i sogni di un bambino africano, salute

Padre Oliviero Ferro

Passando davanti a una casa, ho visto un mamma che aveva in braccio un bambino. Le chiedo che cosa succede, dato che di solito i bambini sono sempre in movimento. Mi dice che suo figlio è ammalato, ha la malaria e lo deve portare al dispensario (piccolo ospedale). Mi offro di accompagnarla. Lei è contenta che qualcuno si interessi di lei e del suo bambino. Quando arriviamo al dispensario, ci sono già tante persone in fila che aspettano il loro turno. Dico alla mamma che, quando ha finito, può venire a trovarmi per farmi sapere che cosa ha detto la suora dottoressa. Dopo qualche ora, mamma Furaha (gioia) viene a bussare alla mia porta. Mi dice che le hanno prescritto delle medicine, ma non può pagarsele tutte. Le dico di non preoccuparsi che con i soldi degli amici dell’Italia le avremmo dato una mano. Scrivo su un foglietto quello che le ho promesso e lei se ne va tutta contenta a prendere le medicine. Dopo qualche giorno, mi dicono che qualcuno è venuto a cercarmi. Chi poteva essere,se non mamma Furaha che porta il suo Makelele (confusione) per farmi vedere che è guarito. Ma non finisci lì. Da dietro il suo pagne (vestito) sbucano quattro uova. Mi dice di prenderle e di farmi una bella frittata. E’ il suo modo per dirmi grazie. L’ho aiutata a esaudire il sogno del suo bambino di essere un buona salute. Sicuramente quando passerò davanti a casa sua, vedrò Makelele scorazzare per il cortile. E lei comincerà a dirmi, come tutte le mamme, che il suo figlioletto la fa disperare. Però è contenta di vederlo così. Le mamme sono sempre piene d’amore e…di pazienza. Sono loro che hanno trasformato un sogno d’amore in realtà.