Salerno: Celeste, guardare la vita negli occhi!

Maria Grazia Paparella, in arte Celeste, cieca dall’infanzia, anche se con un piccolo residuo visivo, che le consente di scorgere la luce, i colori talvolta. La sua vita, animata da svariate iniziative: poesia, musica soprattutto, informatica. Lavori all’uncinetto, “Difficile trovare qualcosa che non faccia- sostiene-. Riesco a vivere con serenità una giornata piena d’interessi. Non sto bene se non impegnata. Inserita nel Mac, Movimento Apostolico Cieco, che s’occupa dell’integrazione del non vedente nella Chiesa e nella società, seguo anche il cammino neocatecumenale. La fede ci aiuta molto. Le mie liriche, basate sull’amore universale, sulla solidarietà, sui valori dello spirito. Non posso fisicamente assistere gl’ infermi, ma ho il desiderio di farlo e cerco di spingere chi può. Recentemente, al Festival del Picentino, a Pontecagnano, il mio debutto con  “Malafemmena”. All’inizio, qualche perplessità, poi ho pensato d’essere una persona che non guarda in faccia a nessuno, quindi ho bandito la timidezza! La mia estate, momento di relax, ma quest’anno più ricca di altre per le manifestazioni artistiche. Iniziata suonando al centro storico, con la Scuola Amadeus, dove studio, poi la partecipazione ad un musical al Teatro delle Arti come corista ed all’Ospedale Da Procida, per una serata d’animazione. Per l’esterno è chiaro che mi accompagnano, mentre tra le pareti domestiche, abbastanza autonoma. Ultimamente, quando capita d’incontrar persone che ti fanno sentir diversa, una strizzata al cuore, ma cerco d’andar avanti lo stesso. La solidarietà, la sperimento ogni giorno. C’è una vecchietta non vedente, che seguo, coinvolgendo cantanti per animar e dei momenti al suo fianco. Alla Casa di Riposo di Saragnano, suono per gli anziani! In questo  il mio desiderio di far del bene: la solidarietà che posso offrire. Dov’è possibile portar un po’ d’allegria, tener qualche concerto, ci sono e guardo la vita…dritta negli occhi, al di là delle pupille!