Ferragosto al Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana

La Soprintendenza BAP (Beni Architettonici e Paesaggistici) di Salerno e Avellino, diretta dall’architetto Giuseppe Zampino, comunica che il Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana rimarrà aperto a ferragosto (15 agosto 2010) dalle ore 9.00 alle 13.00 . Per l’occasione è stato organizzato un percorso culturale gratuito, con partenza alle ore 10.30 dal Museo Virtuale, che condurrà al Duomo di Salerno e al complesso monumentale di San Pietro a Corte. L’iniziativa, a cura della dott.ssa Mariella Pasca, direttrice del Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana, si svolge in collaborazione con il Gruppo Archeologico Salernitano. Il percorso sarà guidato da Donatello Ciao e Serena D’Amato. Il Museo si trova nel centro storico di Salerno, in via Mercanti 74, l’ingresso è gratuito. E’ un museo senza barriere destinato anche al pubblico delle persone disabili, nell’ambito del progetto Cassio predisposto dal Mibac. Il Museo Virtuale nasce dalla trasformazione e dall’ampliamento del Museo Didattico della Scuola Medica Salernitana, realizzato nel 1993 dalla Soprintendenza. Nel museo virtuale rivivono, in un racconto coinvolgente e interattivo, essenziale ma rigoroso i temi e i protagonisti di quella gloriosa pagina che, negli anni immediatamente seguenti al Mille, vide Salerno al centro del rinascimento scientifico dell’Occidente. Snodo importante di traffici culturali e commerciali, Salerno, capitale longobarda ben radicata nella cultura classica, raggiunse nell’elaborazione scientifica espressioni di libertà e di apertura culturale di respiro internazionale. Qui, attraverso lo studio delle fonti autorevoli della medicina classica e di quella araba e attraverso l’attività medica praticata ed insegnata da monaci e da laici, si definì quel sapere scientifico che poneva al centro della filosofia l’uomo con la sua salute, le sue regole e la sua armonia con la natura. La tradizione medica salernitana trae appunto la sua origine dal sincretismo culturale che caratterizzò il Mezzogiorno d’Italia durante il Medioevo e che costituisce anche nel museo l’avvio della narrazione: la ricostruzione stereoscopica della cappella palatina di S. Pietro a Corte, fulcro della vita religiosa e civile della città a partire dall’ VIII secolo, quando fu costruita da Arechi II nel suo palazzo principesco. Il teatro virtuale, attraverso una sceneggiatura specificamente ideata, ne sottolinea la centralità, mentre rappresenta simbolicamente l’incontro di due mondi lontani. Un’attenta ricerca tra preziosi codici medioevali, conservati nelle più importanti biblioteche italiane ed europee, ha fornito il ricchissimo corredo iconografico della narrazione che si snoda, piana e fruibile, tra spettacolarizzazioni e miniature animate.