Vita di Missione: Alfabeto AFricano, N come Natura

Padre Oliviero Ferro

Una delle cose che più mi è piaciuta in Africa è il lago Tanganika. Io  vengo dalle montagne del Piemonte. Ma quando arrivavamo con il battellino sulle spiagge,dove c’erano i villaggi dei cristiani, rimanevo a bocca aperta. Erano dei luoghi bellissimi, per delle vacanze da sogno. La natura in cui eravamo immersi ci riempiva di messaggi. Lì vedevi la fantasia del Dio creatore. Ogni volta che si costeggiavano le coste, c’era sempre qualcosa di nuovo da vedere. Sulla spiaggia c’erano i pescatori che scaricavano il pesce dalle piroghe. Le donne invece lavavano i panni o le pentole della cucina. I bambini invece sguazzavano che era un piacer. Ogni tanto qualche ippopotamo metteva la testa fuori dall’acqua. Sono molto curiosi,ma è meglio stare a distanza di sicurezza. Se si avvicinano,corri il rischio di fare una nuotata insieme con loro. Quando arrivi alla spiaggia, fai attenzione ai coccodrilli che rischiano di prenderti per la gamba e di farti fare l’ultimo viaggio in fondo al lago. Se poi, verso sera, ti siedi vicino a una delle piroghe e guardi l’orizzonte, sarai invaso da un sentimento di pace, di gioia. I ricordi si affolleranno intorno a te. Ti  metterai a pensare a coloro che stanno seimila chilometri lontano da qui. Forse anche una lacrima ti spunterà furtiva. Ma passato il momento di commozione, lo spettacolo che hai davanti ti ricompenserà di tante cose. Il sole lentamente se ne va e tutto il cielo è un affresco di colori. Bellissimo. Allora puoi riprendere il battellino e tornare verso casa. Nel frattempo la luna ha preso il suo posto e con i suoi raggi argentei colora le onde. I pesciolini, gli ndagala, cominciano a saltare sulle onde. Solo il rumore del motore rompe l’incantesimo. Guarda e sogna.