Sanza: la Forestale ferma Walt Disney
“Me ne andavo un mattino a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare, era una barca che andava a vapore, e alzava una bandiera tricolore. All’isola di Ponza si è fermata, è stata un poco e poi si è ritornata; s’è ritornata ed è venuta a terra; sceser con l’armi, e a noi non fecer guerra”. Luigi Mercantini compose il canto per Carlo Pisacane il 28 giugno 1857, lo stesso anno dell’impresa fallita dei “trecento” trucidati in una vallata ai piedi del monte Cervati in agro di Sanza. Più o meno nella stessa località, qualche centinaio di metri più in alto, la mattina del 22 luglio 2010 (ben 153 anni e un mese dopo i trecento) due baldi giovanotti (RF e MDS) vanno per funghi (la spigolatura non si usa più!) lungo le pendici dello stesso monte Cervati. In lontananza, nelle profondità di Valle Vona, scorgono movimenti strani per una montagna solitamente silenziosa. Che sarà mai di questi tempi in aperta montagna? chiede RF a MDS che subito soddisfa la curiosità dell’amico cercatore di funghi. “Caro R non sai proprio niente, in quel luogo la californiana Walt Disney, grazie all’attivo Claudio Gubitosi storico organizzatore del Giffoni Festival, sta allestendo un set, o meglio una location, per girare alcune scene di un film-documentario che partendo dall’impresa di Pisacane farà conoscere a tutto il mondo le bellezze naturali del Cervati che è il monte più alto della regione Campania con i suoi 1988 mt sul livello del mare”. Apparentemente soddisfatto RF chiede all’amico di lasciar stare per qualche tempo i funghi per recarsi entrambi sul luogo prescelto dalla Walt Disney per un sit-in di tre giorni finalizzato ad attrarre l’attenzione di tutto il mondo. Chiacchierando, passo dopo passo, i due amici raggiungono il sito della Disney e rimangono di sasso (per non dire di ghiaccio!!). Tutta la zona, alcune centinaia di metri quadrati di terreno aperto e di bosco con piante di alto fusto, è assediato dai mezzi (auto e jeep) della Guardia Forestale che scattano fotografie, prendono appunti e scrivono verbali. Qualcuno in divisa si sarebbe addirittura rivolto ai due amici ingiungendo loro di fermarsi a debita distanza dal luogo del presunto misfatto. Cosa dovrebbe essere accaduto è presto detto. Una ditta italiana, per conto della Disney, stava effettuando urgenti lavori di sistemazione della location utilizzando, forse, anche mezzi meccanici pesanti che ovviamente in un luogo incontaminato come il Cervati sono proibiti a meno di non avere tutti i permessi necessari. E’ stata, forse, proprio qualche carenza documentale a provocare l’irruzione della Forestale per le verbalizzazioni del caso. Chiariamo subito che se la Walt Disney o chi per essa ha commesso delle violazioni è assolutamente giusto l’intervento della Guardia Forestale. Rimane qualche dubbio sul clamore dell’azione e sui risvolti negativi che la stessa immancabilmente avrà sui dirigenti della Disney che sono abituati a ben altri trattamenti e che, in futuro, molto probabilmente si guarderanno bene dal ritornare su un set naturalisticamente incomparabile ma amministrativamente inavvicinabile come il Cervati. E gli amministratori di Sanza dov’erano? Perché non sono intervenuti per dipanare la complicata matassa? E il presidente del Parco, onnipresente dovunque, perché era assente? In Forestale bocche drasticamente cucite, nessuno parla e nessuno sa niente. I due amici, cercatori di funghi, sconsolati si allontanano dalla zona chiedendosi che fine faranno gli sforzi del bravo Claudio Gubitosi che cerca ogni anno di allargare l’orizzonte del suo festival. E giustamente si pongono anche interrogativi su come sarà mai possibile far decollare turisticamente una zona così bella se con tanta eccessiva leggerezza si stroncano anche le iniziative a livello mondiale. E la Disney come reagirà ad un simile affronto? Probabilmente nella sua tomba anche Carlo Pisacane si rivolterà al solo pensiero di aver sacrificato la sua vita e quella dei trecento per dei discendenti che non si preoccupano neppure di curare i buoni rapporti a livello internazionale, Guardia Forestale permettendo.
Non comprendo il suo punto di vista. La Disney dovrebbe aver facoltà di fare pure un tunnel nel Monte Cervati? E poi, scusi, ma non vedo cosa c’entri la politica, gli amministratori avrebbero dovuto convincere la forestale a chiudere un occhio? o cosa? spero di aver capito male, ma il suo punto di vista si presta a strane interpretazioni.
Dal mio punto di vista invece la situazione è più che semplice: la ditta che ha fatto i lavori per conto di disney (NON disney!) ha sbagliato a non seguire le regolamentazioni che vigono in quell’area, e come pagherebbe l’errore un normale cittadino, dovranno pagarlo anche loro.
Saluti