Partire…un po’ morire!

di Rita Occidente Lupo

“Partire, un po’ morire…perchè in ogni addio lasciamo un po’ della nostra anima…” Edmond Haracourt, artista inglese che imprime emozioni al viaggio. Alla lontananza, quando questa si tinge d’addio per gli affetti cari, senza possibilità di ritorno, se non nel rimpianto. Estate: tempo di vacanze e di viaggi. Di separazioni e di svago. Di relax e di saluti. L’addio d’Haracourt, veste però altri languori. Conosce la sofferenza del distacco, sapendo dell’allontanamento, che lacera le mancanze. Il valore delle persone, avvertito spesso quando queste vengono a mancare. Quando sono ad un tiro di schioppo, forse dato per scontato. Assenze, che danno la cifra del valore di certi rapporti. Efficacizzando la valenza di certi volti sul  cammino: incrociati per caso o inchiodati ad un comune percorso di vita. Spesso senza risposte autorevoli, per poi doverne fare a meno. Per quel magico gioco del destino, per quel sottile filo dell’impossibile,  che sovente attorciglia le vite proiettandole in girandole emotive, che dilatano cicatrici sanguinanti. In ogni addio…parte della propria anima che si sgretola, senza poterne fermare il corso!

2 pensieri su “Partire…un po’ morire!

  1. Partire è un pò morire, perchè, come la morte è distacco dalla vita, cosi la partenza è distacco da ciò che ti circonda e che ti ha dato la vita, dagli affetti, dalle persone che hai sempre chiamato con familiarità, che ti hanno visto nascere, crescere,con cui hai condiviso tante cose, pensieri, parole, preoccupazioni, gioie, tristezze, dolori..Ma partire significa anche distacco dai paesaggi, dalle vie, dai colori,dai sapori, dai profumi, dai cieli della tua terra, che per tutta la vita continuerai a cercarli,senza mai più ritrovarli…!
    Partire è distacco da un presente per un futuro incerto e lontano della vita, per un limbo infinito di umanità, per una ossessionante anima che cresce con radici che anelano a ritrovare la propria terra e che in ogni momento ti ricorda che… partire è un pò TRADIRE.

  2. Molto suggestivo l’editoriale di oggi 25 luglio, data che a me ricorda una festa molto amata e molto attesa del mio paese natio: la festa di Sant’Anna (25-27 luglio)e che la lontananza non mi fa dimenticare, ma non mi permette più di viverla con quella stessa gioia, festosità, fede,condivisione che caratterizzava questo evento nella mia vita.Per il mio paese è sempre stato un momento di grandi emozioni anche per il rientro di tanti che vivono lontani e in questi giorni esso è come una mamma che accoglie a braccia aperte i suoi figli lontani e tanta è la nostalgia di chi, come me, non può condividere questa gioia.

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