Cilento: Luisi, turismo sostenibile, ippovia Sicignano-Lagonegro

 Chiusa nel 1987 per consentire l’elettrificazione della linea Battipaglia – Potenza, la ferrovia Sicignano degli Alburni – Lagonegro, non è stata mai riattivata sebbene ufficialmente non risulti neanche soppressa. Tanti sono stati i progetti presentati per la sua riattivazione, sia come ferrovia per i numerosi pendolari del Vallo di Diano, sia come ferrovia turistica a servizio del Parco Nazionale del Cilento. Ma nonostante ciò sono quasi vent’anni che a tali progetti non viene dato alcune seguito. La linea in questione attraversa il Vallo di Diano, affiancando in quasi tutto il suo percorso l’Autostrada Salerno – Reggio Calabria e la statale del Vallo di Diano. Il percorso parte da un bivio, denominato Bivio Sicignano, posto a 1+677 km dalla stazione di Sicignano degli Alburni, lungo il tratto Sicignano – Buccino della linea Battipaglia – Potenza e si svolge quasi del tutto in provincia di Salerno nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, sconfinando in Basilicata soltanto con il suo capolinea estremo, cioè Lagonegro. Come detto la linea partiva da un punto ubicato ad oltre 1,5 km dalla stazione di Sicignano lungo la linea per Potenza in direzione Buccino. Da qui il binario con un’ampia curva attraversa il fiume Tanagro per portarsi sulla sponda opposta dove con una serie di gallerie e arditi ponti giunge alla fermata isolata di Castelluccio. Da qui la linea continua il suo percorso sempre con diverse gallerie e ponti fino a giungere parallela alla statale 19 ove è ubicata la stazione di Galdo. La linea prosegue poi sempre parallela alla strada fino a toccare la stazione di Petina, anch’essa isolata e lontana dal paese. Dopo aver attraversato alcune galleria, la linea si distacca dalla statale per risalire lungo il colle sottostante l’autostrada Salerno – Reggio Calabria, toccando la stazione di Auletta, ancora una volta isolata e lontana dal centro abitato. Con un’ampia curva, la ferrovia sottopassa due volte l’autostrada per raggiungere l’area sovrastante le Grotte di Pertosa ove è la fermata di Pertosa, raggiungibile solo tramite sentiero. Dopo Pertosa la ferrovia entra finalmente nel Vallo di Diano e in zone maggiormente abitate. La linea tocca anzitutto la stazione di Polla, nel centro cittadino. Da qui la linea prosegue in maniera abbastanza rettilinea toccando le stazioni di Atena Lucana, Sala Consilina, Sassano – Teggiano, Padula e Montesano – Buonabitacolo. Da qui la linea ricomincia ad affrontare alcune asperità, iniziando nuovamente a salire per toccare la stazione di Casalbuono dopo alcune gallerie. Si continua ancora tra ponti e gallerie fino a toccare la fermata di Casaletto – Battaglia, nel punto più alto della linea (650 metri di altitudine). Dopo diverse gallerie, la linea giunge al suo capolinea alla stazione di Lagonegro.Trasformare la tratta ferrata in un’ippovia  itinerario percorribile a cavallo, ma anche a piedi o in mountain bike, che attraversa parchi, borghi, valli e colline, abbinando una mobilità sostenibile alla riscoperta del territorio, con l’intento non solo di valorizzare l’ambiente, ma anche migliorare e promuovere l’offerta turistica sostenibile. Per ora l’idea  è quella di individuare le strategie di sviluppo dei territori rurali attraverso il turismo equestre  la formazione della rete delle imprese e dei servizi, i pacchetti turistici, l’animazione nell’ ippovia, l’interazione con il territorio e con i percorsi del progetto “A cavallo e in mountain bike da Sicignano  Lagonegro.” “Questo tipo di turismo  – in tutta Europa e’ in forte espansione e offre sempre piu’ possibilita’ a coloro che dedicano la maggior parte del loro tempo libero al cavallo ed alle attivita’ che si possono fare insieme a questo meraviglioso animale. Un turismo che da’ l’opportunita’ di visitare luoghi non facilmente conoscibili e di essere praticato anche da semplici appassionati senza alcun impatto di tipo ambientale ed ecologico”. Potrebbe essere la prima ippovia certificata della Regione Campania…con la Basilicata…Infine l’idea è quello di progettare un futuro produttivo attraverso il nostro potenziale ambientale e culturale…Il mio invito va… oltre che a tutte le amministrazioni pubbliche: Regione Campania, Provincia di Salerno,  i Comuni interessati al idea…Soprattutto alle associazioni  sia di moutan bike, trekking bike, trekking a cavallo, turismo equestre… e tutte quelle che si riconoscono nella proposta, di incontrarci per organizzare un tavolo di lavoro dove tramite la pubblica amministrazione inviteremo anche le ferrovie dello stato, per avere delucidazioni sulle stazioni dismesse… che potrebbero essere convertite in locande o ostelli…

 

 

 

 

 

 

Un pensiero su “Cilento: Luisi, turismo sostenibile, ippovia Sicignano-Lagonegro

  1. Raggiugeremo a cavallo, come avveniva prima della inaugurazione della linea Sicignano-lagonegro, nel Vallo di Diano, nel 1888, la stazione di SALERNO, terminale dell’Alta Velocità ferroviaria. Veramente una bella idea, peccato che persino Montezemolo (ex FIAT)abbia capito che il TRENO fa concorrenza all’AEREO. Si consiglia un viaggio in TRENO(forse sarà il primo) per chi pensa di andare a cavallo SALERNO nel 2010.

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