Salerno: Kledi Kadiu “In Italia i ballerini bravi costretti ad emigrare ”

Maestro protagonista alla tre giorni della II edizione di Salerno Danza d’Amare Kledi Kadiu, guardando le decine di aspiranti ballerini in attesa della sua lezione, ha detto: “In Italia purtroppo non esiste una grande cultura ed una giusta disciplina della danza. Pochi, di coloro che iniziano con il movimento di base, riescono a diventare professionisti e quindi a vivere di questa bellissima arte. In questo Paese esistono pochissimi enti lirici, i ballerini bravi sono costretti ad andare all’estero per vedere affermato nella maniera giusta il loro talento, per lavorare”. Eppure lui ha percorso la rotta inversa: “Sì, sono venuto dall’Albania a 19 anni a bordo di una nave: quello momento in cui decisi di tuffarmi nel futuro sperando di non cadere nel vuoto. Rifarei tutto del mio passato: oggi vivo a Roma, sono amato dal grande pubblico ed ho una scuola ben avviata, la Kledi dance, con decine di affiliazioni in tutto il Paese ed una proprio a Salerno. Mi trovo bene ma mi dispiace che l’Italia si occupi poco, e poco seriamente, di questa nostra disciplina”. Detto che con Emanuela Bianchini sarà al Teatro delle Arti di Salerno il 29 gennaio 2011 con “Non solo Bolero” (regia e coreografie di Mvula Sungani), Kledi si tuffa tra i suoi 137 giovani allievi provenienti a Salerno, per la II edizione (stile Modern Jazz) dello stage ‘Salerno Danza d’Amare’ da Reggio Calabria, Bari, Benevento, Avellino, Caserta, Napoli, Salerno, Rieti, Roma, Genova e Pisa. In precedenza lezione di danza contemporanea tenuta dal Maestro Mauro Astolfi.