Salerno: viaggio tra i Saldi in città

Alfonso Angrisani

Oggi 2 Luglio 2010 inizia ufficialmente la stagione dei saldi,  le vetrine riportano un doppio listino prezzi . file interinabili si vedono presso alcuni grandi magazzini del centro cittadino e di alcuni centri  commerciali , in alcuni casi davanti i negozi stazionano addetti alla sicurezza che regolano l’afflusso della clientela. Tutte scene simili nelle varie città italiane una fotografia dell’epoca della globalizzazione, del periodo della crisi economica mondiale , tutti di noi rimaniamo contenti ed entusiasti nel compare un capo di abbigliamento o qualche altro accessorio equipollente che fino a qualche settimana precedente costava il 30% in più. Appare scontato che i n questi giorni il lavoro si incrementa per i tanti addetti del commercio , generando buoni guadagni per i commercianti i quali anche essi  stanno vivendo un periodo di forte ristrettezza economica , e nonostante ciò la pressione fiscale nel nostro paese rimane ancora tanto alta , ed addirittura aumentata , mi riferisco all’aumento della T.A.R.S. U. da una parte attuata dal Comune di Salerno e l’aumento dell’IRPEF ed IRAP aumentato dalla Regione Campania. In questo clima di incertezza di disfatta  economica ,a pagare il costo maggiore di questa situazione è il lavoratore subordinato , il povero addetto al commercio , il povero commesso o commessa. Solitamente si tratta del 75% dei casi di lavoratrici , la maggior parte di esse ha un età compresa tra i 18 ed i 40 anni, con un diploma di scuola media superiore, parliamo di un esercito di donne che tieni in piedi la nostra città, dalla zona industriale fino ad arrivare al centro storico , per una paga mensile che mediamente si aggira  per un importo relativo ad ai 500, 00 euro  senza conoscere lo straordinario , senza conoscere la gratifica natalizia senza conoscere l’indennità sostitutiva delle ferie, le più fortunate hanno un contratto a part-time anche se svolgono la loro opera lavorativa  per una giornata intera oppure risultano come apprendiste parliamo di una categoria , che viene sfruttata ed ignorata dalla classe politica attuale, ricevono solo qualche osservazione timida da qualche sindacalista . ma ancora niente di concreto. La nostra testata ha deciso di dare voce a questa categoria riportando tre testimonianze . La prima commessa intervistata  si chiama Elvira ha 22 anni lavora nel quartiere Pastena in un negozio di Abbigliamento per donna : Lavoro dalle nove di mattina fino all’una circa poi riprendo l’apertura pomeridiana alle sedici e trenta fino alle nove , il nostro lavoro non viene gratificato, molte volte siamo umiliate dai clienti , a volte lavoriamo anche la domenica , quando decidono di tenere i negozi aperti , infatti inviterei il sindaco a spendere una parola anche per noi …. Va bene la città turistica ma non siamo animali ho un contratto di apprendista per motivi fiscali. Quando arriva la merce finiamo di lavorare anche alle dieci e mezza di sera . non conosco lo straordinario , ps e le ferie sono una decina di giorni l’anno . Ci spostiamo sul Corso Vittorio Emanuele , incrociamo Anna :La nostra categoria non è organizzata , nessun sindacato ha parlato di noi , e non parliamo dei politici , la gente non compra e molte volte , la dirigenza della nostra società ci colpevolizza e ci tiene sotto pressione ringrazio il vostro giornale e la signora direttrice Professoressa Occidente Lupo  per avermi dato la possibilità di parlare. Terminiamo la nostra intervista con Assunta addetta del centro commerciale. Io percepisco 650 , euro al mese ,  ps dovrei prendere anche gli assegni familiari , ma i soliti problemi con il datore di lavoro , utilizzo il servizio cstp  finisco alle nove di sera di lavorare , a volte ho paura alla fermata dell’autobus ,si avvicina qualche macchina , ps specialmente la domenica quando devo venire a lavorare , e le linee sono ridotte , purtroppo i soldi mi servono e se mi licenzio le condizioni sono simili in tutta Salerno senza straordinario , senza tredicesima e sfruttata. La cruda realtà delle commesse della nostra città rappresenta una ferità aperta ed è simile a molti centri del sud Italia . è una cosa indegna in un paese civile ascoltare queste cose , purtroppo  in questo periodo i diritti dei lavoratori del commercio vengono disattesi , questo è dovuto soprattutto alla crisi economica che sta affliggendo il mondo  dove la domanda di lavoro è maggiore rispetto all’offerta ., il tutto è incremento anche da parte di una classe politica scadente la quale è attenta più al tornaconto personale. La stampa e l’opinione pubblica dovrebbe essere attenta e non fermarsi a giudizi approssimativi e superficiali . Ps ricordiamoci che l’articolo 1 della nostra Costituzione definisce l’Italia una repubblica democratica fondata su lavoro , a volte mi chiedo che fine ha fatto La storia della lotta  delle Società di Mutuo Soccorso , dei movimenti cristiani dei lavoratori , del primo maggio , del diritto allo sciopero dello statuto dei Lavoratori