Eboli: Pon Sicurezza, un “progetto giovani” nella ‘167’

Fare dei giovani i protagonisti della cultura della legalità nella vita di tutti i giorni. E’ questo il modo migliore per garantire sicurezza e rispetto delle regole secondo i ragazzi delle scuole di Eboli (SA), che hanno partecipato con il loro “Spazio Giovani e non solo” a “La legalità è partecipazione: I giovani del sud incontrano il PON Sicurezza”. Nell’ambito dell’iniziativa, le scuole hanno presentato progetti finanziati dal Programma Operativo Nazionale Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013 che si rivolge a Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.Nella provincia di Salerno, l’abbandono scolastico e il coinvolgimento in attività criminali riguarda quasi il 10% della popolazione giovanile compresa fra i 14 e i 17 anni. Mancano biblioteche, librerie, impianti sportivi, cinema e teatri. Gli studenti del liceo classico ‘E. Perito’, dell’Istituto professionale per il commercio ‘Aldo Moro’, dell’istituto tecnico industriale “Mattei” e dell’Istituto tecnico agrario ‘Giustino Fortunato’ hanno ideato un progetto che comprende laboratori di scenografia, teatro, musica e costumi, attività sportive, di cura e manutenzione del verde. Si tratta di attività che non solo vogliono educare i ragazzi al lavoro, ma anche essere occasione di coesione sociale, di condivisione di regole e valori. Non è un caso che l’immobile destinato ad ospitarle si trovi nella ‘ex 167’, nella zona orientale di Eboli. Un’area popolare con un forte bisogno di riqualificazione. Oltre all’edificio, verrà recuperata l’area verde limitrofa dove troveranno spazio campetti di minibasket e tennis. Il Comune ha già stabilito di affidare la gestione delle strutture all’associazione Oratorio Anspi “Don Angelo Visconti”. Grazie al PON di cui è titolare  il Ministero dell’Interno- Dipartimento della Pubblica Sicurezza e che è cofinanziato dall’Unione europea, il progetto verrà sostenuto con un finanziamento di 100 mila euro.“L’impressione forte che rimarrà fra i ragazzi – dice la professoressa Anna Genovese, tutor degli studenti della provincia di Salerno – è stata quella di sentirsi  nel cuore dello Stato, vicini alle Istituzioni, parte integrante della nostra Repubblica. Giovani cittadini  chiamati finalmente a contribuire al miglioramento dei propri territori”.